Liceo Marconi, indiscrezioni sui sondaggi. Pronti al piano B

Nuovi sviluppi nella vicenda del liceo Guglielmo Marconi di San Miniato, che continua a cercare casa. Una casa che, stando agli ultimi sviluppi, potrebbe non essere a Fontevivo. Trapelano infatti le prime indiscrezioni informali sulla relazione tecnica dei periti incaricati dalla Provincia di Pisa di valutare l’appropietazza del sito di Fontevivo per la realizzazione del nuovo immobile (Marconi a Fontevivo, ‘Nessuna trattativa con Polis’).

Dai dati raccolti dai tecnici, anche se formalmente non ancora consegnati al sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, sarebbe emerso che a Fontevivo il sito non è perfettamente idoneo a ospitare il liceo a causa di alcuni movimenti del terreno che per essere neutralizzati renderebbero la progettazione e la realizzazione del nuovo immobile più onerosa e inoltre sarebbero emersi elementi che farebbero pensare che sotto quel terreno vi sono reperti archeologici piuttosto importati, forse in grado, per importanza, di fermare un cantiere qualora si cominciasse a scavare. D’altra parte, l’area archeologica non è poi così distante. 
Elementi per ora trapelati in modo informale che, qualora confermati, farebbero sfumare l’ipotesi Fontevivo. La relazione dovrebbe arrivare sulla scrivania del sindaco nei prossimi giorni e allora si potrà valutare in modo chiaro cosa fare insieme alla Provincia e agli altri sindaci. Per quanto avesse caldeggiato questa ubicazione nella fase emergenziale comunque, lo stesso comune di San Miniato aveva ben chiara la conformazione del terreno, tanto da muoversi per cercare altre soluzioni. Proprio su questo fronte, per quanto lo stesso sindaco Vittorio Gabbanini non si sia voluto esprimere ribadendo di aspettare la relazione tecnica della Provincia, negli ultimi mesi vi sarebbero stati dei contatti con la società immobiliare che possiede la struttura di via Trento, dove adesso si trova il liceo e che potrebbe essere una soluzione da perseguire. La società infatti sarebbe disposta anche a intervenire per migliorare l’immobile e poi magari venderlo alla Provincia. Una soluzione che, qualora fosse confermata, potrebbe accelerare i tempi drasticamente e probabilmente permetterebbe anche di risparmiare un po’ di denaro pubblico, anche se per la seconda volta nella storia del liceo scientifico di San Miniato una sede provvisoria rischierebbe di diventare definitiva.

 Gabriele Mori

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