Nuova vita del Palio dei Barchini, più giovani e premi foto

Novità di quest’anno, decisa interamente dalle contrade, è il ritorno della giuria per i premi della sfilata storica. E’ uno degli effetti del percorso di riconciliazione tra Comitato e contrade, dopo le infine polemiche che lo scorso autunno avevano messo a rischio il futuro della manifestazione (Palio, è rottura: due contrade negano la delega al Comitato). Polemiche che il gioco di squadra ha fatto superare. Perché in ogni matrimonio ci sono delle liti, ma anche per questo l’edizione della riconciliazione del Palio dei Barchini promette di essere speciale.

A dirlo è stato lo stesso presidente dell’Associazione Palio Paolo Nuti, durante la tradizionale presentazione di questa mattina (26 maggio) in sala consiliare, annunciando le novità di quest’anno e l’avvio di un percorso che punta a coinvolgere di più i giovani all’interno delle contrade. “E’ stata un’annata un po’ movimentata – ha ricordato Nuti – ma alla fine siamo arrivati ad un accordo che ci soddisfa, perché Castelfranco è il Palio dei barchini: è questa la manifestazione principale che ci identifica. Eppure, in altri paesi, vediamo spesso più attaccamento è più partecipazione, così abbiamo cercato di dare una svolta per andare verso le giovani generazioni”. Un percorso che parte da una più stretta collaborazione con le scuole, ma anche dal coinvolgimento di giovani gruppi musicali di Castelfranco, chiamati ad esebirsi al pubblico durante la presentazione dei rematori di giovedì 7 giugno.
La settimana del Palio, però, si aprirà già il prossimo sabato 2 giugno con la cena nel centro storico: cena che stavolta non sarà più in vesrione ‘itinerante’, ma sarà servita dalle contrade nella grande tavolata allestita nell ‘croce’ medievale del paese. A seguire, lunedì 4, martedì 5 e mercoledì 6, le immancabili prove libere sul circuito di piazza Garibaldi, fino ad arrivare alla presentazione dei rematori di giovedì 7 in piazza Bertonicni. Grande novità di questa edizione sarà invece la serata di venerdì 8, quando insieme alla benedizione dei barchini (per la prima volta anticipata al venerdì) sarà mostrato al pubblico il nuovo Cencio dipinto dall’artista Samanta Casagli (Palio dei Barchini, il cencio di Casagli si scopre a giugno), che da quella sera enterà di diritto nei sogni e nelle strategie delle contrade. “Per quell’occasione – ha aggiunto Nuti – vorremmo riempire piazza Bertoncini con i colori delle contrade come avviene in altri palii”.
La giornata di sabato 9, poi, si dividerà tra le verifiche tecniche del mattino e l’ultima prova sul circuito di gara a partire dalle 18. Immancabile, infine, la sfilata storica della domenica mattina, con centinaia di figuranti chiamati a rappresentare quattro diversi momenti del passato di Castelfranco. Quattro sfilate che torneranno ad essere un’ulteriore occasione di sfida tra le contrade, grazie al ritorno della giuria che assegnerà un premio alla miglior testata (quella composta da portacolori, musici e sbandieratori) ed uno per la vera e propria sfilata storica in base ai temi scenti dalle contrade e annunciati per la prima volta ieri mattina dai quattro presidenti.
“I premi per la sfilata erano stati tolti alcuni anni fa – ha ricordato Silvia Valori, presidente di San Bartolomeo – ma l’impegno per chi la organizza è grande e pensiamo sia giusto dare un riconoscimento. Il tema della nostra sfilata, quest’anno, sarà il decreto 605 del 1891 che stabiliva le nuove regole per l’esercizio della prostituzione. Quindi sarà tutto dedicato al mestiere più antico del mondo e alle case chiuse che all’epoca esistevano anche a Castelfranco”.
“Quest’anno – ha aggiunto Massimo Martini, presidente San Pietro a Vigesimo – abbiamo incrementato ancora il gruppo musici e sbandieratori, mentre  il gruppo barcaioli è solido e competitivo. Il tema della sfilata è il passaggio di Garibaldi nel 1867, quando il generale festeggiò proprio qui da noi il suo compleanno e il paese organizzò in suo onore una corsa di carretti. L’anno scorso siamo andanti vicini alla vittoria, quest’anno ci riproviamo”.
“La nostra contrada ha dato corso ad un processo di rinnovamento – ha detto Tiziano Salvadori di San Martino – e i ragazzi si sono dati veramente da fare. Il tema della sfilata storica è dedicato a una fabbrica di Castelfranco che negli anni ’30 produceva le vecchie scope di saggina, quelle che in Toscana si chiamano ‘granate’. Per me è il 14esimo anno da presidente e anche stavolta mi porterò in gara una squadra di rematori competitiva. Devo dire che dopo le discussioni dell’autunno abbiamo avuto modo di collaborare tra contrade e penso che alla fine abbiamo costruito qualcosa di positivo”.
“La nostra sfilata – anticipa Giovanni Papa di San Michele – è dedicata alla cattura di Orcino, il famoso brigante delle Cerbaie che secondo la tradizione avrebbe nascosto un tesoro mai ritrovato. Per quanto riguarda i rematori è stata un’annata più difficile del solito, con infortuni e persone che hanno smesso a metà anno, ma nonostante questo porteremo in piazza equipaggi competitivi. Il gruppo musici e sbandieratori parteciperà anche quest’anno al campionato nazionale che si terrà a Ferrara a fine luglio”.
“Le contrade sono un punto di riferimento per i ragazzi – ha detto il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti -. Voglio quindi ringraziare il presidente del comitato e i quattro presidenti delle contrade, perché questa festa è capace di unire l’attaccamento per i propri colori all’identità e all’orgoglio di essere castelfranchesi”.
“Perché il Palio rappresenta Castelfranco nella sua forma migliore – ha aggiunto l’assessore Giulio Nardinelli -. Credo che la strada intrapresa nelle difficoltà di quest’anno sia quella giusta, perché se guardo le foto di questa presentazione di quattro anni fa la platea è cambiata. Prima era solo la foto degli addetti ai lavori, mentre adesso ci sono tutti questi giovani. È la dimostrazione che il Palio sta cambiando per tornare ai ragazzi, altrimenti tra qualche anno mancheranno le forze nelle contrade. Alla fine, pur nelle difficoltà, siamo riusciti ad essere qui ancora oggi”.

Giacomo Pelfer

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