S.Croce, arretrati per 250mila euro di illuminazione

Alla fine la lunga vicenda che ha portato il comune di Santa Croce sull’Arno davanti al tribunale di Milano si risolverà con una transazione con la quale il municipio si impegna a pagare alla controparte – Banca Farma Factoring – 257mila euro oltre agli interessi passivi alle spese accessorie e legali. Farma Factoring è l’istituto di credito a cui Edison Energia aveva ceduto il debito che vantava nei confronti del Municipio di Santa Croce sull’Arno. Tutto questo alla fine di un iter processuale che ora si risolverà con la transazione tra il municipio e la controparte, in sostanza un accordo nel quale il creditore si accontenta di recuperare una parte del denaro e così il municipio eviterà di arrivare fino al giudizio e quindi alla sentenza che sarebbe stata sicuramente più onerosa.

La storia comincia nel 2011 quando per mesi al Comune arrivano, fino al febbraio 2013, una serie di fatture emesse da Edison Energia che forniva la correte elettrica per alimetnare i lampioni della pubblica illuminazione. Il dirigente dell’ufficio che seguiva la pratica però decide di non pagare quelle fatture perché le ritiene non dovute o comunque computate male. Così il tempo passa e dopo una serie di solleciti, nel 2015 la banca a cui Edison Energia ha ceduto il debito intenta causa al comune di Santa Croce per vedersi riconosciuto il proprio credito che secondo Edison era di circa 288mila e 800 euro. Un debito quindi contratto e non pagato dall’amminsitrazione Ciaponi che arriva però sulla testa della giunta Deidda, anche se a decidere di non pagare in reatà furono i tecnici che non erano convinti della legittimità del debito. Nel 2015 quindi si apre il processo e il Comune di Santa Croce è rappresentato dall’avvocato Alberto Benedetti davanti al tribunale civile di Milano. Le parti e il giudice alla fine per venire a capo della controversia si affidano a una Ctu, una consulneza tecnica d’ufficio ovvero un tecnico terzo, nominato dal tribunale che viene incaricato di riverificare tutti i crediti che la banca esige dal Comune. Dopo un lungo lavoro di esame delle fatture degli importi e dei reali consumi di energia elettrica imputati da Edison Energia al Comune, la perizia tecnica riconosce sostanzialmente legittima la richiesta della banca e quindi della società elettrica. Unica correzione che introduce il tecnico del tribunale è il ricalcolo della fascia di consumo per parte dell’energia che Edison aveva erogato, ridimensionando il debito di circa 40mila euro, che però nel frattempo deve esssere rivalutato di 5 anni di interessi passivi composti. Di fronte a tale parere, negli ultimi mesi il Comune di Santa Croce guidato dal sindaco Giulia Deidda propone e ottiene dalla banca creditrice una transazione, impegnadosi e pagare 257mila euro all’istituto di credito. Oltre a 60mila euro di interessi passivi e 26mila euro tra spese accessorie e spese legali.
La prima trance dell’accordo infatti dovrebbe andare in pagamento in questi giorni, come previsto dall’atto transattivo con cui si dovrebbe mettere fine al processo: al 15 luglio 2018 o comunque in questo periodo dell’anno il municipio dovrà pagare alla Banca Farma Factoring 164mila euro, altri 93mila a giugno 2019 e i 60mila euro di interessi passivi maturati a giugno 2020.
Una vicenda, questa, su cui è scaturita anche una critica da parte dell’opposizione in consiglio comunale. Da un lato infatti l’amministrazione attraverso il vicesindaco Elisa Bertelli si difende dicendo: “Questa è una vicenda che noi ci siamo trovati a dover gestire, ma che non è nata nel nostro mandato. Anzi il fatto che si sia intentato causa alla Edison, ci ha dato il tempo e gli strumenti per poter fare chiarezza su questo debito e alla fine lo abbiamo ridimensionato un po’, anche perché la vicenda così come l’abbiamo trovata era piuttosto complessa da dipanare”.
Una spiegazione che non convince all’opposizione: il capogruppo di Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli Marco Rusconi infatti non usa mezzi termini. “Amministrazione Ciaponi o giunta Deidda – dice -, poco cambia, alla fine parte degli attuali amminsitratori erano già in giunta ai tempi del sindaco Ciaponi. Il vero effetto è che si dovranno spendere soldi dei contribuenti per pagare oltre 300mila euro dei santacrocesi a una società con cui si era stipulato un accordo che non abbiamo rispettato. Con questa vicenda si è dimostrata l’incapacità amministrativa del centrosinsitra. Per anni si è evitato di pagare le bollette, perché un tecnico del comune sosteneva che quei crediti non erano dovuti alla Società Edison Energia. Ora quindi ci trovamo a dover pagare anche 60mila euro di interessi passivi. Un errore che non ricadrà solo sull’amministrazione Deidda, ma anche su quelle che verranno dopo fino al 2020, che si troveranno con parte del bilancio già mangiato anche da questa vicenda. Credo che un’amministrazione capace avrebbe verificato prima se quei debiti dovevano essere pagati o meno, evitando di dover arrivare in tribunale con l’effetto che ora l’intera collettività santacrocese dovrà pagare, compresi 60mila euro di interessi passivi oltre alle spese legali, credo che quelle risorse pubbliche si sarebbero potute utilizzare per qualcosa di più utile per la collettività e probabilmente non ha avuto molto senso portare la vicenda davanti al giudice visto che tanto si doveva pagare”.

Gabriele Mori

 

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