TecnoAmbiente si allarga a Ponte a Egola, i dubbi di Ugl

Ancora preoccupazione intorno all’operazione di ampliamento della TecnoAmbiente. L’azienda, con sede a Ponte a Egola, lavora nel settore dello stoccaggio dei rifiuti pericolosi e non, occupandosi in particolare di smaltimento, inertizzazione, cernita, riciclaggio e riutilizzo, oltre al trasporto di rifiuti pericolosi e non, di qualunque genere.

Attività che negli ultimi anni è andata progressivamente ampliandosi e differenziandosi, fino al progetto di ampliamento con previsione di costruzione di un nuovo fabbricato industriale con una superficie lorda pari a circa 2975 metri quadri e un’altezza media di circa 13,8 metri. Di qui le preoccupazioni del sindacato.
“La Zona del Cuoio è già da tempo sottoposta ad alta attenzione sanitaria considerando il forte concentramento di agenti inquinanti data dalla particolare tipologia delle lavorazioni delle aziende che operano in loco – osserva il sindacalista Ugl Giorgio Simoncini, ricordando come già negli anni passati erano stati sollevati interrogativi sulla qualità dell’aria anche in base alle frequenti maleodoranze provenienti dal sito della TecnoAmbiente. – Da sempre le concerie sono state considerate responsabili di ogni situazione connessa alla qualità dell’aria e alle relative maleodoranze se non alla salute in generale. Si è invece molto sottovalutata la forte crescita avvenuta nella zona negli ultimi anni di aziende operanti nel campo della gestione dei rifiuti in tutte le sue forme e varianti”. Per la costruzione del nuovo fabbricato, che permetterà all’azienda di moltiplicare il volume di rifiuti trattabili e quindi anche l’afflusso di materiale in ingresso, a maggio sono arrivate le autorizzazioni da parte del comune di San Miniato, sul fronte urbanistico, e della Regione Toscana. Valutazioni, specie sul fronte dell’impatto ambientale, inerente alla trattazione di rifiuti di origine conciaria ma soprattutto di altre tipologie, che non convincono l’Ugl.
“Temiamo che l’ampliamento modificherà in maniera significativa la qualità dell’aria e dell’ambiente e conseguentemente porterà ad un deciso peggioramento della qualità della vita dei lavoratori e degli abitanti della zona – continua Simoncini – Agli enti preposti, che invece coralmente hanno espresso parere favorevole al progetto di ampliamento, affidiamo il compito di delucidare alla cittadinanza i criterie le risultanze delle rispettive verifiche da loro effettuate dalle quali emerge che l’ampliamento di Tecnoambiente non sia impattante né sull’ambiente nè sulla salute. Il dubbio sorge legittimamente, in quanto leggendo la relazione tecnica a corredo della Via presentata dalla suddetta società, si notano dati riferibili prettamente alla lavorazione conciaria, peraltro, collocabili temporalmente anche in anni in cui la Tecnoambiente gestiva volumi assai minori”.

Nilo Di Modica

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