Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca

17 agosto 2018 | 14:27
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Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca
Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca
Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca
Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca
Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca
Santa Croce sull’Arno si ferma per salutare Luca

Un mondo intero, quello conciario, si è fermato. E un paese intero, Santa Croce sull’Arno, ha sospeso le vacanze e si è ritrovato davanti alla chiesa collegiata gremita di persone per accompagnare Luca nel suo ultimo viaggio (Luca torna a Santa Croce sull’Arno, l’Iban per donare). E per stringersi intorno alla moglie Alessandra e a tutta la famiglia. Un affetto, quello per il 48enne, dimostrato con una presenza massiccia e una stima testimoniata dal lungo applauso che ha salutato il feretro.

A celebrare il funerale è stato il parroco don Romano che, ricordando la resurrezione di Lazzaro ha detto: “Vorrei che l’immagine di Maria che corre incontro a Gesú sia la nostra. Le richieste di Marta a Gesú, vorrei che fossero le nostre. Io credo che dentro di noi c’è lo stesso grido: se tu fossi stato qui, Luca non sarebbe morto”. Ci sono, invece, le domande, quelle sul perché ma anche sulla malattia. “La moglie e gli amici hanno voluto che si cercasse una risposta con la scienza”, come è stato detto, ma non tutto la scienza può anche se la moglie Alessandra è profondamentte convinta nel dare vita alla Fondazione per aiutare gli scienziati a capire qualcosa di più sulla malattia rarissima che ha stroncato Luca, una malattia terribile e impietosa per la quale oggi non c’è cura.
Il funerale di Luca composto e misurato nell’omelia, nella partecipazione dei tanti amici e parenti nel dolore dei familairi, prime tra tutti la madre e la moglie di Luca. Un dolore difficile da descrivere anche per chi si è trovato davanti ai volti tristi e agli occhi rossi di pianto e che forse è stato reso al meglio non dalle parole, ma dall’organista che ha voluto salutare il feretro a fine cerimona con le note della triste Sarabanda in re minore di Georg Friedrich Händel. Un modo per salutare una persona cara a un’intera comunità, che ancora non si capacità del perché questa malattia abbia colpito proprio Luca e perché non vi sia cura e che forse in attesa che la scienza faccia i suoi passi, magari aiutata anche dalla Fodnazione che nascerà da questa esperienza, troverà se vorrà conforto nella parole del parroco don Romano. Ora dopo le esequie infatti è il tempo del dolore, della solitudine per chi rimane e più che mai sarà preziosa la vicinanza di tutti. Al funerale erano presenti tra i tanti che hanno affollato la chiesa di San Lorenzo anche rappresentanti delle amministrazioni comunali di Santa Croce sull’Arno e di Santa Maria a Monte. (E.ven.)