
Lo scheletro resterà ancora a San Miniato Basso, sul terreno concesso dalla Casa Culturale, perché qualcosa nella storia di quello stabile resta da definire nei rapporti tra privati. Quella che oggi 29 aprile si è chiusa, invece, è la vicenda risarcitoria tra Azienda speciale farmacie di San Miniato e Unipol, la società di assicurazione con cui l’Azienda aveva stipulato la polizza fideiussoria da oltre un milione di euro. Il Consorzio Etruria avrebbe dovuto consegnare il nuovo immobile a metà 2011.
Il concordato preventivo invece è arrivato prima e da allora è iniziata una vicenda che sarebbe potuta durare ancora anni e che, invece, oggi trova un punto. A trattazione e con una perdita di circa 200mila euro, ma dopo il parere del tribunale di Pisa (Farmacia, vince Unipol: ‘Etruria non è inadempiente’) è certo un sollievo. Secondo il dispositivo di primo grado, al quale l’Azienda farmacie si è appellata al tribunale di secondo grado a Firenze infatti, il Consorzio Etruria non era inadempiente e quindi, in pratica, avrebbe ancora potuto terminare l’edificio. Con l’accordo transattivo di oggi, che inibisce ulteriori richieste delle Farmacie, si chiude invece un capitolo.
Con una perdita, certo – perché quel milione l’azienda l’aveva subito pagato -, ma che il bilancio presentato proprio oggi in consiglio comunale è in grado di sopportare. Il bilancio, tra l’altro, è stato presentato dal direttore Luigi Giglioli come il migliore nella storia dell’Azienda: un’altra notizia nel giorno in cui si sblocca una posizione tecnica che consentirà alle Farmacie di tornare a investire, perché non c’è più quel peso addosso.
L’immobile mai completato era stato acquistato con un accordo preliminare e la fideiussione era stata sottoscritta a garanzia degli accordi, che prevedevano la consegna, ovviamente, di uno stabile completato.