Appello della polizia ai testimoni, i dubbi sul decesso di Eric

Le indagini sulla morte di Eric Sanfilippo, il 23enne di Marti trovato senza vita in un cassonetto a nord di Londra, proseguono battendo tutte le possibili piste. E per far luce sui suoi ultimi momenti di vita la polizia d’oltremanica ha lanciato un appello a tutti coloro che conoscevano Eric nella città e ai possibili testimoni. Anche solo un dettaglio può aiutare gli inquirenti ad indirizzare le indagini. Con un comunicato, la polizia ha invitato chiunque abbia delle informazioni a chiamare il Criminal investigation department al numero 07.827.872..423 oppure i Crimestoppers, una fondazione benefica indipendente che raccoglie informazioni sui crimini in forma anonima, al 080.0555111.

Un appello, quello degli inquirenti, che scuote le coscienze, o almeno dovrebbe. Da precisare che le informazioni utili possono venire anche fuori da Islington, il quartiere dove è stato trovato il cassonetto. Secondo le testimonianze dei residenti il cassonetto non era quello della zona (Leggi l’articolo), quindi si avvalora l’ipotesi per cui sia stato spostato da una zona all’altra della città. Secondo alcune indiscrezioni, il bidone sarebbe compatibile con quello di un quartiere prestigioso, una di quelle zone riservate ai più facoltosi e ai turisti che ogni giorno arrivano nella capitale britannica. La ‘Londra  bene’ che certamente non ha niente a che vedere con le zone popolari e i cosiddetti slums, i quartieri alveare di età vittoriana dove venivano ammassati gli operai che lavoravano fabbriche.
Resta, tuttavia, ancora da capire quali sono le circostanze che hanno portato quel cassonetto ad essere spostato fino a Tollington Road e quando ci è stato messo il corpo di Sanfilippo. Uno scenario che apre le porte a tempi di azione e luoghi diversi che andrebbero ricuciti trovando dei nessi, dei collegamenti che spieghino dove si trovava il 23enne nelle ore prima di morire e con chi.
Intanto, Gerardo Rossi, il 52enne che era stato fermato dalla polizia perché sospettato con una prima ipotesi di omicidio e poi rilasciato su cauzione, è stato richiamato ad apparire davanti ai giudici ma non più per l’ipotesi di reato di omicidio. Questa volta gli inquirenti vogliono interrogarlo per l’occultamento di cadavere del suo connazionale. Sfuma, quindi, l’ipotesi di reato di omicidio a carico dell’italiano mentre è ancora aperta la possibilità che si sia trattato di una morte violenta, anche se per avvalorare questa ipotesi, oltre a quello che potrebbe emergere dalle testimonianze anonime, occorrerà attendere l’esito di altri esami sul cadavere del giovane. Per un’inchiesta, anche per i tanti contorni che ancora restano nell’indeterminatezza, potrebbe rivelarsi lunga e difficile.

Giuseppe Zagaria

 

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