Santa Croce, arrestati 2 ’maestri’ dell’associazione culturale islamica – Foto foto

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Due persone arrestate – i “maestri” del centro islamico – e una indagata e oltre 60 bambini ascoltati dalla polizia. Questo il bilancio dell’operazione della squadra mobile di Pisa, condotta ieri 14 giugno a Santa Croce sull’Arno, in via Michelangelo e raccontata per primo e in diretta per tutto il pomeriggio da IlCuoioinDiretta.it. L’ipotesi di reato che ha permesso al gip di firmare le richieste di misure cautelari del sostituto procuratore Flavia Alemi e dare il via libera agli arresti è maltrattamenti sui minori.

Secondo gli inquirenti, i reati si sarebbero consumati nel piccolo centro di aggregazione islamico che si trova al piano terra del palazzo verde, dove i bambini venivano portati per fare una sorta di dopo scuola. A finire in carcere sono stati proprio i due maestri senegalesi che secondo quanto appurato dalla polizia utilizzavano metodi non consoni per educare e correggere i ragazzi durante l’insegnamento della cultura islamica. Si parla infatti di violenze fisiche ma anche psicologiche, che hanno appurato gli agenti e gli psicologi della questura di Pisa.
L’operazione è scattata al termine di una lunga attività di indagine, che si è sviluppata per oltre un mese sul territorio di Santa Croce e Staffoli e al momento per gli inquirenti non è ancora conclusa.
Il centro che al momento formalmente è sempre aperto, ogni giorno è frequentato da circa 60 ragazzi di età compresa tra 6 e 17 anni, quelli presenti nella giornata di ieri per lo più erano minori in età infantile, tutti di origine senegalese, come anche i “maestri” finiti in cella. Nel centro ai bambini e alle bambine venivano insegnati i principi della cultura islamica ma utilizzando metodi educativi ritenuti degli inquirenti illegittimi. In varie occasioni infatti i minori venivano percossi con dei bastoni al fine di inculcare in loro i principi della cultura coranica. Come hanno sottolineato gli inquirenti, quello che veniva insegnato nel centro non aveva niente a che vedere con attività anti occidentali o afferenti a contesti di terrorismo o che in qualche modo potesse rimandare a tali insegnamenti. Semmai il problema riscontrato dagli psicologi che hanno lavorato con la polizia di Stato, stavano nel modello educativo: i bambini educati in quel modo assimilavano il concetto per cui la violenza era un normale metodo correttivo.
A coordinare gli agenti sul posto, oltre al pm, c’era anche il dirigente della questura Rita Sverdigliozzi, che per tutto il pomeriggio è stata presente con il sostituto procuratore Alemi, anche mentre venivano ascoltati i bambini negli uffici mobili della polizia alla presenza di psicologi e agenti specializzati nel gestire casi che vedono coinvolti minori. Un’operazione difficile per certi versi proprio per la presenza dei molti minori coinvolti che la polizia ha gestito con estrema professionalità e attenzione, cercando di evitare che i bambini potessero riportarne un disagio. Infatti gli agenti, su disposizione del dirigente della Mobile, hanno impostato la cosa sul gioco e anche durante i colloqui con i bambini è stato mantenuto un profilo molto delicato dal punto di vista psicologico.
Il commento della sindaco Giulia Deidda
“La notizia dei maltrattamenti ai minori avvenuti nell’edificio di via Michelangelo dove ieri c’è stato un blitz della polizia mi addolora. Nessuno e per nessun motivo deve permettersi di picchiare un bambino, figuriamoci per insegnargli qualcosa o per educarlo.
Ma sapere che questa situazione terribile è stata interrotta mi rincuora, per due motivi. Il primo è che è stato fatto un lavoro scrupoloso da parte delle forze dell’ordine, che ringraziamo, e cogliamo l’occasione per ringraziare per la presenza costante che ci garantiscono, a Santa Croce e non solo. Il secondo è che Santa Croce dimostra di non avere zone d’ombra, che la sua è una comunità coesa che non permette a nessuno di nascondersi e fare quello che vuole, incurante delle leggi che condividiamo.
Le forze dell’ordine assicurano inoltre che in nessun caso sono stati riscontrati atteggiamenti antioccidentali.
A tutti coloro che dovranno occuparsi della fase successiva di questa vicenda auguro buon lavoro e assicuro la totale disponibilità dell’amministrazione a collaborare per aiutare i minori e le famiglie vittime dei maltrattamenti”.
Il commento del deputato delle Lega Edoardo Ziello
“Chi picchia un bambino è un infame e merita la galera a vita, a maggior ragione se chi commette tale atto è un educatore al quale viene affidato nostro figlio. Un comportamento veramente abominevole e ripugnante che può tenere soltanto chi è rimasto all’età della pietra. I miei più sinceri ringraziamenti e complimenti agli uomini della Polizia di Stato che sono riusciti ad arrestare questi farabutti che picchiavano dei bambini con dei bastoni e a fermare così un tale abominio”.

Gabriele Mori

 

 

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