Premio Gronchi a Federica, la nuova pelle dei Conciatori foto

E’ iniziato un percorso nuovo. Che cammina nel solco di famiglia e tradizione ma che è aperto all’innovazione. Perché, per esempio, nuova è l’immagine del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola e perché per la prima volta nella storia del premio Gronchi, sarà una ragazza a godere della borsa di studio. E nella serata delle prime volte, c’era anche che quella di ieri 26 luglio è stata la cena di debutto del sindaco di San Miniato Simone Giglioli. Il Consorzio conciatori di Ponte a Egola si è ritrovato nel giardino della sede per l’ormai tradizionale cena estiva, occasione per salutarsi prima delle ferie e anche per fare il punto sul percorso fatto insieme, “Prima – ha annunciato il presidente Michele Matteoli – delle nuove sfide che ci attendono da settembre”.

“Assaggiate” ieri sera, con le nuove immagini e un nuovo slogan per i secondi 50 anni: La nostra pelle, la nostra natura. Intesa anche come ambiente. “La tutela dell’ambiente non é un principio etico di per sé” ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, presente insieme – tra gli altri – ai sindaci del territorio, al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e al consigliere regionale Andrea Pieroni, “ma anzi, su queste attenzioni che diventano certificazioni si muove la competitività”.
Ad aprire la serata, come ormai tradizione, è stato il premio dedicato all’ex presidente Attilio Gronchi. Riservato ogni anno a uno studente del Cattaneo diplomatosi nel corso di Chimica, quest’anno, per la prima volta, è andato a una ragazza: sarà Federica di Profio di Castelfranco di Sotto a frequentare uno stage di formazione di tre mesi nei laboratori del Polo tecnologico conciario. E dopo? “Non lo so ancora – ha risposto -. Intanto sono felice per questa opportunità e voglio concentrarmi su questo”. Sul palco c’era anche la moglie di Gronchi Emanuela Alderighi, ma a consegnare il premio è stata la figlia Azzurra, segno che la nuova generazione è pronta a seguire la strada tracciata. “Mio padre sarebbe stato contento di premiare una ragazza – ha detto Azzurra -. Lui mi ha sempre detto che noi donne non abbiamo una marcia in più, ma infinite marce in più”. Sul palco tutto al femminile è salita anche la professoressa del Cattaneo che segue il progetto.
Decisamente più maschile il palco del premio a Valentino Calvetti. A 91 anni è tra i conciatori più anziani del Consorzio. “E’ il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via – ha ricordato il nipote Cristiano che per lui ha ritirato il premio -. Ringrazia, ma non ci tiene a queste cose”, come quelli di una generazione di persone abituate a guardare solo il lavoro e i fatti. (E.ven)

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