Il tartufo Infinito sbarca sulla Luna ma riparte dal territorio foto

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La Mostra mercato nazionale del Tartufo bianco di San Miniato è alla 49esima edizione. Che significa, però, 50 anni di tartufo. Una seconda giovinezza della sagra diventata fiera che riparte dalla cantina, quella dell’azienda agricola biodinamica Cosimo Maria Masini e dal cuore delle aziende, quelle dei Vignaioli di San Miniato. “I prodotti e le aziende sono il cuore della festa e del territorio – ha detto l’assessore Elisa Montanelli, al debutto nella grande macchina della Mostra – e da dentro un’azienda tra le nostre colline abbiamo voluto lanciare quest’anno la manifestazione”.

Che punta a mantenere e tramandare la memoria del percorso fatto finora – istituendo persino una via del tartufo di San Miniato e con un libro amarcord di Delio Fiordispina -, guardando al futuro: l’anteprima della mostra a novembre è dedicata ai bambini e alle scuole. “Per continuare il percorso del buon mangiare – spiega Fabrizio Mandorlini – che passa per esempio dalla qualità delle nostre mense scolastiche”.
Tre fine settimana (9 e 10, 16 e 17, 23 e 24 novembre) per altrettanti temi, a partire dai 50 anni dello sbarco sulla luna e dei 200 da quando Leopardi scrisse l’Infinito. Un tartufo infinito che arriva nello spazio e ricorda Napoleone. “Siamo in villa Buonaparte – ricorda Delio Fiordispina presidente di San Miniato promozione – e secondo i documenti, Bonaparte venne a San Miniato a cercare i quarti di nobiltà che gli mancavano per la scuola militare”.
“Immaginiamo un re come il tartufo che fa visita al Granduca” è così che il vicesindaco di Cerreto Guidi anticipa un percorso di valorizzazione dei prodotti del territorio, tartufo compreso, che entra nelle ville medicee e percorre le vie dei Medici. Una serie di idee e progetti, alcuni già scritti altri in divenire, quelle lanciate oggi alla presentazione di un’edizione quasi itinerante, che farà tappa anche nelle frazioni. Il tartufo diventa Infinito, proprio come l’idillio leopardiano, arrivando anche sulla Luna, ma ripartendo dai prodotti di San Miniato.
All’anteprima erano presenti vari esponenti anche regionali tra questi l’assessore al turismo e attività produttive Stefano Ciuoffo che con una frase ha voluto sottolineare l’importanza della manifestazione samminitese legata al tartufo: “Sono 50 anni di eccellenza. Io spero abbiate ben chiara la responsabilità che vi è cresciuta attorno”.
Andrea Pieroni, il consigliere regionale invece ha detto: “L’impegno della Regione deve essere anche a mantenere e incrementare l’integrità dei luoghi in cui si trova il tartufo e dei cercatori, che sono la garanzia che il prodotto arrivi in tavola”. “Giglioli – ha detto il consigliere Antonio Mazzeo – è diventato sindaco e ha subito chiesto più risorse. Noi non possiamo prendere impegni, ma come Vetrina Toscana saremo a Dubai il prossimo anno e contiamo di portare un po’ di San Miniato anche là”. Credit agricole, nei giorni della manifestazione, aprirà i palazzi di proprietà per le visite.
Una manifestazione che punta alla ecosostenibilità e al riciclo e che diventa plastic free. Con i cooking show e il cibo in generale al centro, ma di un programma fitto di appuntamenti. A partire dall’anteprima dedicata alle scuole “Io tartufo, tu tartufi“: venerdì 8 novembre l’anteprima è per i bambini e i ragazzi e saranno coinvolte le scuole e gli istituti di ogni ordine e grado. Saranno allestiti laboratori per i bambini per conoscere il tartufo bianco, come si trova e dove si trova. Sarà possibile conoscere le piante, gli ortaggi e come poterli cucinare, di apprendere le buone pratiche per vivere sostenibile fin dalla scuola. Si parlerà e si apprenderà come fare l’orto a scuola e a casa, come fanno l’orto i nonni, perchè è conveniente l’orto attivo, ma anche di buone maniere a tavola, della filosofia della mensa scolastica, di come si cucina. Si imparerà a fare la raccolta differenziata in ogni luogo, si racconteranno esperienze e si sperimenteranno dal vivo. Insomma un’anteprima della festa del tartufo che vede protagonisti i bambini. Il primo fine settimana di Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato vedrà ospiti e protagonisti le città delle Marche legate a “Tipicità”, con uno sguardo rivolto verso la luna e l’Infinito. La luna con il suo ciclo influenza e scandisce i momenti della semina, della nascita, della crescita e della maturazione di tutte le colture. Da sempre i contadini consultavano i lunari per svolgere con proficuità tutte le attività nelle campagne. Non fa eccezione a questa logica il tartufo bianco. I tartufai consultano la luna nelle sue fasi per individuare “la mossa” giusta e i momenti più propizi in cui andare a cercare il nobile frutto della terra. E fu proprio sulla scia della conquista della luna da parte del primo uomo nel 1969, che nacque alcuni mesi dopo la prima “Sagra del Tartufo”, ora dopo mezzo secolo, Mostra Mercato Nazionale e una delle manifestazioni più importanti del settore a livello italiano. Ecco che le “nozze d’oro del tartufo bianco di San Miniato” porteranno di nuovo alla luna. La collaborazione con “Tipicità”, e il comune di Fermo, insieme alle qualità enogastrononiche del litorale marchigiano, porterà a un “ponte” con Porto Recanati, città d’origine di Enrico Medi, (lo scienziato che insieme a Tito Stagno fece la telecronaca dello sbarco sulla luna nel 1969) e alle sue specialità enogastronomiche a partire dal famoso “Brodetto di Porto Recanati” uno dei quattro brodetti delle Marche. E quando guardi alla luna e al tartufo, non puoi che guardare un po’ più lontano. E dalla vicina Recanati arriveranno gli “Assaggi d’infinito” e con essi la poesia più importante di Giacomo Leopardi, l'”Infinito”, composta duecento anni fa. Ma la luna e San Miniato, oltre al tartufo si legano anche attraverso l’arte e la storia. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma (la basilica di Papa Francesco), in alto nella cappella Paolina, è raffigurata la Madonna Assunta dipinta da Lodovico Cardi Il Cigoli, (tra i massimi esponenti della Controriforma e cresciuto alla corte medicea, nato a San Miniato nel 1559) la prima dipinta con “i crateri” che aveva osservato attraverso il cannocchiale dell’amico Galileo Galilei. Con le città legate a “Tipicità” e a Fermo arriveranno alla Mostra Mercato per la prima volta le collaborazione con gli chef dell’Accademia di Tipicità (in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, che è un programma di valorizzazione dell’Italia Style delle ambasciate italiane, hanno presentato il format Taste Marche Esperience attraverso la cucina e le ricette proposte sia ad Abu Dabi che a Tirana) e con le alte proposte gastronomiche. Che il tartufo di San Miniato dopo che è stato consegnato lo scorso anno a Cristiano Ronaldo, non sia il primo tartufo ad andare nello spazio?
Il secondo fine settimana della 49esima Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco sarà dedicato alla famiglia Medici in occasione del cinquecentesimo anniversario dalla nascita di Cosimo I e a 450 anni dalla nascita del Granducato di Toscana. Caterina de’ Medici portò la cucina toscana con i suoi prodotti sulle tavole francesi e fra essi il tartufo. La collaborazione con le “Vie dei Medici” (un progetto nato attorno alla Villa Medicea di Cerreto Guidi, promosso dal Comune di Cerreto Guidi, Italia Nostra e Toscana Promozione) porterà a un percorso che vedrà per la prima volta il tartufo bianco di San Miniato in alcune delle più belle ville medicee della Toscana con un appuntamento (al momento in fase di definizione) nel Salone dei Cinquecento a Firenze. Il Salone fu realizzato per mostrare la magnificenza della famiglia Medici; è raffigurato al centro Cosimo I, mentre nel soffitto del salone (rialzato su proposta di Michelangelo) è rappresentato tra le città amiche del Granducato. il vicariato di San Miniato. A novembre inoltre, i prodotti e i produttori legati alle città medicee saranno ospiti all’interno della Mostra Mercato accompagnati da momenti di storia e di folklore. Nel terzo weekend il tartufo incontra Napoleone: il 15 agosto 1769, 250 anni fa, nasceva Napoleone Buonaparte. Mantenne sempre uno stretto legame con la Toscana e la città di origine della sua famiglia, San Miniato dove poco più che bambino trascorse con il padre Carlo alcuni mesi, per ricostruire i titoli nobiliari della famiglia di origine necessari per poter frequentare la scuola di Brienne e avere così accesso alla carriera militare, dopo che il padre si era iscritto al Libro della nobiltà di Corsica. (E.ven)

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