Giornata dell’immigrazione, arazzo e tappeto per sentirsi a casa foto

La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, oggi 3 ottobre, il Tavolo della Memoria di Santa Croce sull’Arno l’ha celebrata anche con i ragazzi delle scuole. Quattro classi delle scuole primarie di Santa Croce e Staffoli si sono unite agli adulti dello Sprar, del Cas e dell’Associazione Bazin, in collaborazione con Siproimi e Sds hanno partecipato a workshop di intreccio costruendo il Tappeto dell’accoglienza, dell’artista Jonida Xherri, portato oggi sotto alla biblioteca.

“Le persone – spiegano gli organizzatori – morte nel mar Mediterraneo tra il 2014 e il 2019 sono state più di 14mila (fonte: Amnesty International) ed è per questo che è stato considerato umanamente doveroso lavorare in direzione di una sensibilizzazione e di un’attenzione per la pluralità, per l’accoglienza, per la solidarietà”.
“Si inizia – ha detto l’artista albanese che vive in Italia e da anni – con l’intreccio dei fili, si continua con il montaggio delle trecce sulla stoffa e con la presentazione del tappeto. Il tappeto è un grande simbolo di accoglienza per tutto il Mediterraneo e i Balcani, invece ogni treccia simbolizza la storia delle persone che la realizzano e il luogo in cui viene realizzata, trasformando così una storia e un luogo personale in una storia e un luogo di tutti”.
I bambini e le bambine che hanno partecipato ai laboratori e gli adulti dei workshop si sono ritrovati oggi in largo Delio Nazzi per la conclusione del percorso. Insieme alla sindaco Giulia Deidda, all’assessore con delega alla Memoria Elisa Bertelli e all’assessore alla Coesione sociale Nada Braccini, hanno inaugurato l’installazione artistica sulla facciata della biblioteca comunale: un arazzo con il messaggio “O Italia O grande stivale Non cacciarmi di nuovo a Pedate”. Si tratta di una citazione di Emanuel Carnevali, poeta italiano, scritta al suo ritorno in Italia nel primo ‘900 dopo essere emigrato negli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore. Il poeta rivolge queste parole, alla propria terra, all’Italia, per chiederle di essere accogliente e magnanima.
“È questo un concetto molto attuale – per gli organizzatori -, che può nascere tra i pensieri di ciascuno di noi, italiani di nascita e italiani di sentimento, italiani che vogliono immigrare e italiani che vogliono restare sperando in un’Italia migliore. Immigrati che si trovano in Italia per caso o perché l’hanno scelto, immigrati che vedono l’Italia come terra di passaggio o come terra dove vogliono stare per sempre. La frase è stata realizzata su un arazzo di 1 X 11 metri, il testo è scritto con fili intrecciati e lo sfondo è composto con strisce di stoffa azzurra che riproducono il mare, come unione e divisione tra i Paesi. L’arazzo è stato creato dall’artista Jonida Xherri ed è parte di un progetto realizzato con la collaborazione di associazioni e enti di Modica ed è stato esposto a Modica, Vimercate, Mast Festival di Scicli, Salemi, e proseguirà il viaggio in tutti i Comuni in cui verrà ospitato”. A Santa Croce sull’Arno resterà esposto per tutto il mese di ottobre mentre il Tappeto dell’accoglienza resterà al Comune. Il Tavolo della Memoria che si è costituito per lavorare attorno ai temi della Memoria, promuove e sostiene iniziative pubbliche per sensibilizzare la cittadinanza sulle molteplici accezioni di questo tema. Del Tavolo fanno attualmente parte: i Servizi Educativi del Comune di Santa Croce sull’Arno Comitato della Memoria dei ragazzi, i Servizi Culturali del Comune di Santa Croce sull’Arno, l’Istituto Comprensivo Statale, Aned, Anpi, Associazione Arturo, Centro Giovani Santa Croce Rock City, pro loco, Pubblica Assistenza.

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