C’era anche una rappresentanza del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola al V incontro annuale della comunità Zdhc – Zero Discharge Of Hazardous Chemicals, scarti chimici 0. Il Consorzio, infatti, è tra gli oltre 150 collaboratori di un movimento in crescita, con obiettivi in evoluzione.

L’incontro ad Amsterdam è iniziato con una conviviale cena di gala la prima sera, mentre nei giorni successivi è stato ripercorso il viaggio iniziato nel 2011, perché per sapere dove andare è importante anche guardarsi indietro. Sono stati evidenziati gli importanti risultati raggiunti, testimoniati peraltro anche dal crescente numero di associati: i 6 brand iniziali negli anni sono diventati 30 e i collaboratori adesso sono più di 150. Nel 2014 è stata lanciata la prima Msrl (Manufacturing Restricted Substances List) e l’anno successivo l’apertura dell’associazione, nata nella realtà del tessile, anche al mondo della pelle. Durante l’evento si è evidenziato che la “finite roadmap” per il 2020 volge al termine, ma si apre la “infinite Roadmap to Zero Programme”: nonostante gli importanti risultati raggiunti è stato evidenziato come la strada per la riduzione degli impatti è ancora lunga. La transizione del paradigma del settore non è possibile per una sola azienda, ma deve infatti coinvolgere l’intera filiera, data la complessità e vastità della catena di fornitura. Come testimoniato dall’evento, Zdhc vuole rafforzare la collaborazione tra aziende competitor nel settore per raggiungere un traguardo più ambizioso. Questa collaborazione, secondo Francesco Spennati, potrebbe stimolare anche la ricerca di soluzioni sempre più innovative. Infine, il coinvolgimento di tutta la filiera (dai produttori dei reagenti chimici, alle materie prime,…) permette inoltre di portare una voce unica ai decisori politici e anche agli organismi finanziatori. A margine dell’evento si sono svolti i tavoli tecnici e i gruppi di lavoro per percorrere, passo dopo passo, la Infinite Roadmap to Zero Programme.