Centomila euro di refurtiva nel covo della banda, arrestati tre ladri. Le foto degli oggetti

I tre avevano approfittato delle vacanze di Nalate per mettere a segno numerosi colpi in provincia di Pisa e di Lucca

Avevano messo in piedi un vero e proprio hub a Porta a lucca per gestire i proventi dei furti messi a segno tra la provincia di Lucca e quella di Pisa. A inizio gennaio erano anche stati scoperti dalla squadra specializzata nel contrasto ai reati contro il patrimonio della polizia di Stato di Pisa e denunciati.

La banda era composta da tre cittadini di origine albanese due uomini e una donna, provenienti dalle Marche. Come hanno dimostrato le indagini i tre avevano colpito pesantemente durante il periodo delle festività natalizie, mentre i residenti nella varie abitazioni finite nel mirino della banda erano assenti per le vacanze invernali, le loro case venivano visitate e depredate da ignoti malfattori.

Grazie allo sforzo profuso dagli investigatori, è stato possibile ricostruire ben 6 episodi criminosi, tre dei quali commessi in 3 appartamenti nel centro cittadino nella zona di Porta a Mare, uno all’interno di una villa a Pontasserchio, un altro dentro un’altra villa a San Giuliano ed un ultimo, molto ingente, all’interno di una abitazione di Capannori, in provincia di Lucca.

Gli elementi raccolti hanno inchiodato i tre albanesi alle loro responsabilità. E nella mattina di ieri domenica primo febbraio sono stati tratti in arresto, dopo che il giudice per indagini preliminari aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, richieste dal sostituto procuratore di Pisa Giovanni Porpora.

A inizio gennaio gli agenti della polizia guidati dal commissario capo Fabrizio Valerio Nocita avevano fermato i tre a bordo di un’automobile che si aggirava a Porta a Lucca con fare sospetto. A seguito di quel controllo avevano rinvenuto in un B&B alle porte della città il deposito della refurtiva.

In quella circostanza, gli investigatori avevano scoperto nell’appartamento un vero e proprio magazzino della refurtiva, composta da numerosi orologi di marca Rolex, Cartier, Sector, Casio, nonché numerosi preziosi tra cui: orecchini, anelli, collane, bracciali d’oro e pietre preziose tra cui diamanti, smeraldi e rubini bottino che, per un valore considerevole di alcuni pezzi particolarmente pregiati, sfiora i 100mila euro.

Tra gli oggetti, erano presenti anche due penne Mont Blanc, numerose borse e zaini firmati di note griffe tra cui Gucci, Prada e Fendi oltre ad una ingente somma di denaro sia in valuta corrente che straniera, circa 3000 euro e 60 sterline. Da questo rinvenimento erano partite le indagini che si sono conclude con i tre arresti cautelari.

Gli elementi raccolti infatti hanno inchiodato i tre albanesi alle loro responsabilità. Per gli stessi, oltre ai gravi indizi di reato raccolti dalla Squadra Mobile, sono pesati i numerosi precedenti penali, anche specifici. Uno dei tre, in una circostanza, era già stato arrestato e poi condannato per il reato di ricettazione poiché era stato trovato nel 2018 in un appartamento preso in affitto a Pavia con altri dieci connazionali, con ingente refurtiva rubata. La donna, invece, era già titolare di precedenti penali altrettanto pesanti, con furti commessi in tutta Italia e, una volta, era stata anche trovata in possesso di oltre 1 kg di cocaina.

Un tipo di criminalità da trasferta ed una elevata propensione a delinquere che rende i tre personaggi con un elevata pericolosità sociale. Ora avranno tempo di riflettere sui propri misfatti i due uomini nella casa circondariale di Ascoli Piceno e la donna nella sezione femminile di Fermo nelle Marche dove sono stati rinchiusi.
Prosegue intanto, da parte della Polizia, l’attività finalizzata a rintracciare e a restituire ai legittimi proprietari i beni depredati dalla banda.

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