Guazzini dopo l’addio di Squicciarini: “La scelta di evitare una discussione collegiale mi delude”

"Poco credibile che molte delle persone che gli hanno dato la preferenza approvino la scelta di diventare il referente della forza politica fondata da Matteo Renzi"

“Che lui abbia deciso di troncare il suo rapporto con noi, senza mai in precedenza averci dato segno che i dissensi emersi stessero per arrivare a un punto di non ritorno, ovviamente mi addolora. La scelta di evitare una discussione collegiale mi delude profondamente.
E quella di abbandonare il nostro gruppo per fondare quello di Italia Viva mi sorprende non poco”. Così la capogruppo di CambiaMenti Manola Guazzini commenta la scelta di Matteo Squicciarini di abbandonare il gruppo consiliare (qui).

“Matteo Squicciarini – spiega Guazzini – ha condiviso fin dall’inizio, nel marzo 2018 il progetto di Cambiamenti come costruzione di un’esperienza civica, alternativa alla destra e al Pd, aperta a culture e sensibilità diverse ma capace di trovare unità nella proposta di una radicale alternativa a un modo di governare poco trasparente, fondato spesso sull’anteposizione di interessi particolari all’interesse comune e sulla sistematica elusione del confronto di merito su nodi duri, come l’ambiente, la salvaguardia del territorio, lo sviluppo urbanistico”.

Poi la svolta. “Cambiare idea è ovviamente sempre legittimo e conosco e rispetto il principio costituzionale che non vincola a nessun mandato il ruolo istituzionale dei consiglieri comunali così come quelli degli eletti in altri livelli istituzionali. Ma il carattere civico dell’esperienza a cui Matteo aveva aderito e l’idea di una corrispondenza precisa e puntuale tra l’impegno istituzionale, gli obiettivi programmatici assunti e i risultati conseguiti, che egli stesso più volte ha dichiarato di accettare con entusiasmo e condividere, mi sembra lo obbligassero moralmente a non decurtare la rappresentanza dei suoi elettori con cui non si trova più d’accordo, o quanto meno a motivare con qualcosa di più di una e mail il motivo per cui ha ritenuto di comportarsi diversamente.

Ma mi sembra francamente poco credibile che molte delle oltre 200 persone che nelle elezioni del maggio 2019 hanno dato la preferenza a Matteo Squicciarini approvino oggi la sua scelta di diventare il referente nel consiglio comunale di San Miniato della forza politica fondata da Matteo Renzi. E ancora di più che chi lo ha votato, in particolare nella città di San Miniato, in nome di una certa battaglia sul Liceo Marconi possa apprezzare oggi certi ripensamenti programmatici.

Mi piace ovviamente sperare che dietro questa scelta ci sia stata la maturazione autentica, anche se non pubblicamente evidente, di posizioni politiche differenti, e non calcoli di interesse e di posizione. Perché quello che è certo è che CambiaMenti, anche se obiettivamente danneggiato dalla perdita di uno dei due consiglieri comunali che avevamo eletto col nostro 23%, in nome di quel 23% continueremo a condurre le battaglie d’opposizione che ci hanno visti protagonisti nei primi 15 mesi di questo consiglio comunale, in particolare quella perché non ci siano sconti o corsie preferenziali per nessuno nell’assegnazione di servizi di pubblica utilità.
E su questo continueremo a essere intransigenti e non guarderemo in faccia a nessuno”.

 

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