Tuttocuoio, non è stato un… fiasco. Il dopo partita

Arriva in sala stampa, la gioia è evidente sul viso. Quella corsa irrefrenabile che l’ha accompagnato va unita al desiderio di esternare ai mezzi di informazione quello che ha tenuto dentro. Andrea Caponi, segna con il contagocce ma quando segna i gol entrano nella storia. Pochi ma buoni.

“E’ vero. E’ la terza volta che mi succede. E’ una cosa bella. Mi era successo con la Valenzana avevo segnato a Sacile all’88” e quella rete valeva la salvezza. Con il Pontedera, il 25 aprile 2012 a Viterbo il gol del vantaggio che voleva dire vittoria in Serie D. E oggi. In quella corsa c’era tutta la mia felicità. Ci tenevamo tantissimo, non meritavamo di andare ai playout, in quella zona calda di classifica non ci siamo mai stati, non era giusto”.
Un gran gol e nessuno dei tuoi compagni che riusciva ad abbracciarti.
“Un’emozione forte che porterò sempre dentro. E’ stato un anno difficile pieno di infortuni. Sono felicissimo di aver lasciato questa squadra con un gesto che rimarrà nella storia. Un ricordo che mi apparterrà per tutta la vita ed è bello essere ricordato per questo”.
Che cosa hai avuto quando hai scoccato il tiro?
“Una sensazione positiva, dopo aver intercettato la palla per come mi è partita pensavo che poteva uscire qualcosa di importante, mi è partita bene”.
Al fischio finale sei corso ad abbracciare Massimo Bartolommei.
“Ho passato più tempo con lui che con i miei compagni. Ci siamo abbracciati ed è uscita anche qualche lacrima. Sono felice, per me, per i miei compagni e per il Tuttocuoio”.

Caponi, lascia la ribalta ad un raggiante Fiasconi, gli ridono gli occhi? Mister, è stata una scossa o un elettroshock?
“E’ andata bene. Quando mi chiamò l’amministratore delegato Donati io non ci credevo, non me l’aspettavo. Ho riflettuto e penso di aver fatto bene ad accettare. Oggi la prima mezz’ora è stata terribile: noi contratti e loro una gran bella squadra. Però credo che il destino abbia influito, abbia indirizzato la partita. Abbiamo pareggiato nel momento migliore per pareggiare a fine primo tempo. Subito dopo un loro colpo di testa è uscito di un niente e qui il destino ci ha sorriso. Il tiro di Caponi sembrava pilotato”.
Tutto come in un film.
“Io la partita pensavo fosse più facile, senza 6 o 7 titolari pensavo fossero meno aggressivi, con ritmi più blandi. La realtà è stata che chi ha giocato di meno ha interpretato la gara con grande intensità per cercare una conferma per la prossima stagione”.
Quando ha iniziato a crederci?
“Dopo il pareggio ci credevo, li controllavamo meglio e il momento peggiore era passato”.
E ora che cosa fa Luca Fiasconi?
“Darò una mano a Manolo Dal Bò alla Berretti, insieme prepareremo il doppio appuntamento con il Catania”.
E ora che cosa l’aspetta?
“Non si sa. Farò domanda per essere iscritto al corso allenatori a Coverciano, il numero è ristretto speriamo di rientrarci”.
E se le affidassero la guida della prima squadra?
“Sarebbe un ulteriore regalo da parte della società. Ma ora pensiamo ad arrivare sotto le pendici dell’Etna”.

 

Cori di stadio, sfottò ad avversari e compagni. Il pullman della squadra ha trascorso così il viaggio che dal Paolo Mazza l’ha ricondotta al Leporaia di Ponte a Egola. Renzo il magazziniere, per tutti Renzino si è esibito nelle classiche canzoni degli anni ’60 e tutti a seguirlo. Picascia ha vinto la palma di vero intrattenitore. Imitazione ai compagni, prese di giro calcandone gli atteggiamenti, fautore di cori contro i presenti, a partire dall’autista, al preparatore atletico Masoni, al massaggiatore Morelli, al dottore Bartolommei con l’immancabile clacson suonato alla rotonda a San Miniato per ricordare agli avversari chi sia la prima squadra del Comune. Tutti partecipi di una festa collettiva, tra messaggi inviati e ricevuti, intenti a più riprese a vedere sui tablet le fasi salienti di una trasferta storia. E poi alle 23,07 l’arrivo al Leporaia dove da poco era giunto il pullman dei tifosi. Ovazione, fumogeni rigorosamente verdi hanno salutato l’arrivo della squadra per celebrare la salvezza. Un abbraccio generale ha preceduto, l’incontro con vertici societari avvenuto nel solito ristorante che abitualmente ospita i neroverdi.

Andrea Signorini

Leggi anche A Ferrara sono le 19,54: il Tuttocuoio è salvo

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.