Cuoiopelli, “da dimenticare” per i giornalisti di Grosseto

Non era una partita facile. Al Masini, ieri 29 novembre, la Cuoiopelli è riuscita a pareggiare con il Grosseto, conquistando un punto importante (Calcio Eccellenza, gode solo la Cuoiopelli: pari in casa). La vera “figura da pellaia”, la Cuoio l’ha fatta fuori dal campo, prima della partita, con i giornalisti arrivati da Grosseto: prima accrediti che non si trovano, poi risposte scostanti, in un crescendo che arriva a “I giornalisti mi fanno schifo” e a vietare una tribuna stampa ai colleghi. E’ quanto racconta Yuri Galgani, giornalista sportivo co fondatore di Grosseto Sport, che a vedere la partita c’era arrivato per lavoro, insieme a un collega giornalista, un fotografo e due tecnici.

Troppi, secondo chi stava alla biglietteria, forse, per entrare gratis. “Capisco fosse di mercoledì – spiega Galgani – e vendere qualche biglietto avrebbe fatto comodo, ma noi eravamo lì per lavorare. Siamo rimasti decisamente male: in tanti anni che giro stadi e trasferte, non sono mai stato trattato così”.
“Ho capito – racconta – che qualcosa sarebbe andato storto già chiedendo gli accrediti”. Poi qualche telefonata per chiarirsi e “nessuno ci ha più risposto. Pensavamo fosse risolta. Quando siamo arrivati lì, due dei nostri accrediti erano stati dati ad altri colleghi e due, dopo varie insistenze, ce li hanno quasi tirati”. Alla fine, per entrare, i tecnici hanno usato tre degli accrediti personali riservati al presidente del Grosseto Simone Ceri. “Davanti alla tribuna stampa c’erano tre persone, non ci hanno voluto far sedere, dicendo che era piena mentre era vuota. Eravamo già stanchi di lottare e ci siamo seduti sopra la tifoseria del Grosseto, nell’altra tribuna stampa. Infondo, evidentemente, per loro non eravamo giornalisti ma tifosi”. Un racconto infastidito e dettagliato quello che oggi il giornale on line ha pubblicato. E a seguito del quale, su segnalazione di un collega di Toscana Gol, un dirigente della Cuoio ha telefonato a Galgani, riconoscendo che qualcosa non ha funzionato e scusandosi a nome suo e della società biancorossa con chi era lì e anche con la testata. “Avrei potuto starmene zitto – prosegue Galgani – perché tanto ormai sono a casa. Però ho pensato a chi verrà dopo, alla gara con San Gimignano che si annuncia combattuta e ai colleghi che andranno, per lavoro, allo stadio tutte le prossime volte. Ecco, vorrei che non avvessero un’accoglienza così. Ci tengo a precisare che, nonostante avrebbero potuto esserci momenti di tensione, le due tifoserie si sono comportate in modo esemplare”. Ai colleghi di Grosseto Sport va il sostegno e la solidarietà delle redazioni del gruppo In Diretta, convinte che questo atteggiamento non rispecchia Santa Croce e i santacrocesi e che non è questa l’accoglienza tipica di un territorio abituato a relazionarsi con il mondo intero. In cui però, a volte, c’è qualcuno poco rispettoso del ruolo dei giornalisti. 

 

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