Italia senza Mondiali, 60 anni dopo: cosa è cambiato

Quell’evento che accado ogni morte di Papa, ecco, è successo. Dopo esattamente sessanta lunghissimi anni, una ricorrenza che tutti ci auguravamo non scadesse, ma è successo. L’Italia viene eliminata nello spareggio dalla Svezia, alla Scala del Calcio e non si qualifica ai Campionati del Mondo in Russia, in partenza fra un mese e mezzo. Non che li avremmo potuto vincere, nemmeno lontanamente pensare o sognare, ma certo è che seguire queste tappe di avvicinamento alla kermesse che tutti da bambini sogniamo consapevoli di non poter tifare azzurri, somiglia tanto ad una via crucis.

Eppure, anche se nemmeno a noi stessi vogliamo ammetterlo, tutti saremo davanti alla tv o con la radio ben sintonizzata sulle frequenze giuste per seguire minuto per minuto quella che rappresenta a tutti gli effetti la festa del calcio, dello sporto più popolare e amato al mondo. L’Italia era dal 1958 che non prendeva parte ai Mondiali, sessant’anni dopo la storia si ripete ma le analogie sono ben poche.

Innanzitutto, all’epoca si giocavano appena sei partite, un mini girone da tre, dove passava solamente la prima in classifica. L’Italia realizzò appena sette gol in quella che era la Nazionale di un certo Boniperti, che non bastò per avere la meglio nel raggruppamento con Irlanda del Nord e Portogallo. Un’Italia che nemmeno aveva un vero Ct ma era guidata e gestita dalla Federazione. Il finale fu quasi ovvio per un movimento calcistico nazionale da ricostruire dalla tragedia che colpì il Grande Torino nel difficile dopoguerra.

Questa Italia ha perduto la qualificazione ai playoff, sin dal sorteggio che ci accomunava alla Spagna era preventivabile il raggiungimento dei Mondiali tramite spareggio. Il sorteggio era anche stato benevolo, ma dopo l’autogol sfortunato di una gara di andata non giocata eccetto il palo colpito, il sorteggio è stato troppo confusionario e giocato senza i migliori e pochi giocatori a disposizione a scelta di Ventura, Insigne su tutti. Uno zero a zero che ha qualificato una Svezia anche priva di Ibrahimovic.

 

 

Il Mondiale partirà tra meno di due mesi, Germania e Brasile secondo le quote bwin sono le grandi favorite alla vittoria finale, date a 5.50. Sono state le semifinaliste della storica partita degli ultimi Mondiali in casa carioca, con il clamoroso passivo rimediato dai verdeoro che avrebbe spalancato le porte al quarto titolo dei tedeschi. Che batteranno un’Argentina quotata a 9.50, quota piuttosto alta per Messi e compagni, evidentemente non creditori di fiducia nonostante un parco offensivo senza rivali, tanto da lasciare probabilmente a casa Dybala e Icardi.

A 7.50 a pari merito troviamo Spagna e Francia. Se le furie rosse sono ancora alla ricerca di un ricambio generazionale all’altezza, che aveva portato alla clamorosa eliminazione dai gironi dello scorso evento iridato, i transalpini presentano una squadra di livello straordinario e dall’età media molto bassa, che però ha fallito la finale in casa ad Euro 2016, perduta nei supplementari contro il Portogallo. Da Pogba e Martial, a Griezmann e Lacazette fino a Mbappe, sono solo alcuni dei giovani fenomeni della Francia.

Il Belgio si presenta come grande outisder, quotato a 12.50 e che con Lukaku, Mertens, Hazard e De Bruyne potrebbe rappresentare la sorpresa della manifestazione. Se avete voglia di rischiare, influenzati dal’annata shock di Salah, giocatevi l’Egitto di un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, Hector Cuper: è dato a 300 volte la posta, non male. Un occhio anche alla Croazia di Perisici e Modric, il Portogallo di Cristiano Ronaldo e alla Colombia, possibile sorpresa sudamericana, favorita per una volta all’Uruguay come guastafeste di Argentina e Brasile.

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