L’entusiasmo non fa difetto ad Alessio Bianchi, direttore sportivo del Valle del Tevere, il primo ostacolo per il Fucecchio sulla strada della serie D. Cordiale, gentile, disponibile, abbiamo provato a capire qualcosa in più della formazione sabina.

Valle del Tevere ovvero l’espressione di…
“Tre piccoli paesini: Forano, Stimigliano e Ponzano Romano”.
A quando risale la nascita?
“Al 2011, siamo partiti dalla Prima categoria con l’allenatore di oggi Stefano Scaricamazza”.
Lei invece quando è approdato a questa società?
“Sono stato giocatore fino allo scorso anno. Nella stagione 2015-16 ho ricoperto il doppio ruolo di direttore e giocatore dove abbiamo vinto il campionato d’Eccellenza”.
Come definire la sua società?
“Una famiglia, con un presidente molto appassionato come Enzo De Santis”.
A inizio stagione, in casa avete stentato pareggiando 4 gare consecutive.
“Non c’ è stato un problema di gioco, le gare le abbiamo sempre condotte, c’erano molti ragazzi nuovi bisognava trovare una amalgama”.
Ripartiamo dal campionato, eravate in testa fino a marzo e poi è arrivata la Maledetta Primavera.
“Le ultime gare erano un po’ più difficili, d’altronde come lo è l’Eccellenza Laziale. Il Team Nuova Florida 2005 ha speso molto più di noi. E’ arrivato in semifinale di Coppa Italia Nazionale mentre noi siamo arrivati alla semifinale nella Coppa Regionale. Il doppio impegno alla lunga si è fatto sentire a dicembre 4 giocatori c’hanno chiesto di andare via e non era facile far ruotare l’organico nel doppio impegno. E’ stato un campionato che si è decisivo alla penultima giornata abbiamo pareggiato per 0-0 in casa del Ronciglione con un campo veramente al limite. In tutta la stagione abbiamo perso solo 3 partite, i nostri rivali hanno fatto due pareggi meno di noi”.
Siete riusciti a ricaricare le pile dopo la delusione del campionato?
“No, in noi prevale la gioia di aver centrato l’obiettivo stagionale che ci eravamo prefissi, ovvero quello di arrivare ai primi 2 posti. Siamo l’espressione di 3000 abitanti, la nostra è una realtà piccolina e qui c’erano squadre blasonate come il Pomezia, il Monterotondo e il Civitavecchia”.
Siete pronti a questa nuova esperienza?
“No. Non è la prima volta che raggiungiamo la semifinale nazionale: due anni fa, al primo turno, abbiamo affrontato i sardi del Budoni nel doppio confronto. Pareggiando sull’isola per 2-2 e in casa nostra dopo aver sprecato tanto abbiamo perso per un infortunio del nostro portiere”.
Che cosa sapete del Fucecchio?
“Abbiamo visto dei filmati, hanno un ottima difesa e in certi reparti fisicamente sono molto prestanti. Loro invece sono venuti a vederci due volte, ho conosciuto il loro direttore Luigi Palumbo, una brava persona. Dalle immagine non mi sembra che il terreno di gioco a Fucecchio sia in ottime condizioni. Rispetto a noi sono più esperti, è una squadra più abituata a certe gare”.
L’asso della manica del Fucecchio è Lorenzo Sciapi, la vostra risposta è Giuseppe Danieli, oltre 100 gol con la maglia bianco blu.
“E’ il nostro giocatore di cuore, credo che siano loro due gli uomini pronti a decidere la doppia sfida”.
In ottica 180 minuti, come si prepara una sfida d’andata?
“Cercando le giuste accortezze per fronteggiare la loro fisicità. Noi dobbiamo credere in noi, rispettando l’avversario ma non temendolo. Noi dobbiamo giocare il nostro calcio, non siamo capaci di fare tatticismi, dobbiamo affidarci all’entusiasmo”.
In definitiva è fiero di quello che avete fatto.
“Sono contento di venire in Toscana a giocarmi i playoff”.

Andrea Signorini