Un’altra impresa Etrusca: rimontato Legnano, la Final Eight di Coppa Italia è matematica

Strepitoso finale dei ragazzi di coach Marchini. Giulio Candotto, classe 2001, segna gli ultimi minuti 8 punti consecutivi per il successo

La Patrie Etrusca San Miniato – 3G Electronics Knights Legnano 74-71 (15-17, 24-23, 19-21, 16-10)
ETRUSCA SAN MINIATO: Mastrangelo 18, Lorenzetti 14, Tamburini n.e., Ermelani n.e. Benites n.e., Candotto 20, Caversazio 2, Bellachioma, Quartuccio 3, Capozio 3, Tozzi 14. All. Marchini, Vice Regoli e Latini
KNIGHTS LEGNANO: Leardini 13, A. Ferrario n.e., Cepic 8, Casini 17, Marino 21, L. Ferrario, Dell’acqua n.e., Bassani, Pisoni, Terenzi 12. All. Giglietti, Vice Saini

Per la seconda volta nella sua storia l’Etrusca raggiunge un traguardo semplicemente impensabile, le Final-Eight di Coppa Italia. Ad una giornata dal termine del girone di andata ha ottenuto la matematica qualificazione grazie al successo al PalaFontevivo sulla 3G Electronics Knights Legnano, una delle formazioni più accreditate del girone, stabilmente in quarta posizione in classifica.

La partita è stata fortemente condizionata, da entrambe le parti, dalle assenze. Legnano ha dovuto rinunciare a Roveda, Solaroli (causa Covid) e Bianchi (rescissione del contratto), l’Etrusca a Benites (infortunio alla mandibola) e Ciano. Ne è risultata una gara atipica, diversa da come ce la si poteva aspettare, dove a beneficiarne sono stati gli ospiti grazie alla loro maggiore esperienza. I ragazzi della Rocca hanno sofferto anche le ultime due settimane trascorse in modo particolarmente travagliato ed incerto, in cui si sono potuti allenare poco e a ranghi particolarmente ridotti, con Caversazio che ha recuperato solo all’ultimo momento, e non pienamente, dall’infortunio patito contro Pino Firenze, Quartuccio e Mastrangelo con problemi fisici.

Sulla carta ci si sarebbe attesi un’Etrusca arrembante, che imprimeva alla partita ritmi alti per contrastare la classe e l’esperienza dei giocatori di Legnano, abituati però a muoversi con andamenti più compassati. Invece sul parquet è scesa un’Etrusca piuttosto sgonfia, che ha lasciato la gestione del ritmo agli avversari, e distratta in difesa, incapace di applicare quegli accorgimenti tattici predisposti in settimana per disinnescare il potenziale offensivo lombardo.
I primi due quarti sono stati all’insegna dell’equilibrio, con vantaggi minimi da entrambe le parti, con l’Etrusca che faceva buone cose in attacco ma che poi vanificava tutto con ingenuità difensive, non facendo ciò che si era preposta di fare (evitare di concedere tiri aperti a Casini, evitare di concedere la mano destra a Marino) e venendo puntualmente punita.

Dopo l’intervallo lungo Legnano ha provato a dare la spallata all’incontro portandosi sul +11 (41-52 al 23′), ma i ragazzi di Marchini sono stati bravi a reagire con un parziale di 10-0 che li ha riportati in linea di galleggiamento (51-52 al 26′). Nonostante il riavvicinamento è sempre stata Legnano a condurre, sia nel punteggio che nell’inerzia della partita, fino al 37° quando è stata ristabilita la parità (68-68) con due liberi di Candotto. Negli ultimi tre minuti solo tre canestri realizzati, tutti e tre da tre punti, due messi a segno da Candotto e uno da Marino per il 74-71 finale, che scrive un’altra pagina storica per il basket sanminiatese.

Se ancora una volta quella dell’Etrusca è stata una vittoria di squadra, ottenuta con il cuore, con l’orgoglio, con lo spirito di sacrificio, che hanno permesso di andare oltre a mille traversie, ci piace chiudere con l’immagine di Giulio Candotto, classe 2001, che segna gli ultimi minuti 8 punti consecutivi dell’Etrusca e con quella di Stefano Capozio, classe 1998 da San Miniato, che con un’ultima difesa asfissiante, a 10 secondi dal termine della gara, contiene Tommaso Marino, classe 1986 con tutta la carriera trascorsa tra serie A e serie A2, tanto da costringerlo alla forzatura e all’errore; due istantanee che fotografano (a prescindere dai protagonisti) quella che è la realtà dell’Etrusca.

“Abbiamo trascorso due settimane surreali – ha commentato coach Marchini a fine gara – tra infortuni, giocatori positivi e incertezze sulla possibilità di disputare questa partita e questo ha condizionato molto il nostro rendimento, in termini di energie fisiche e nervose. Essere qui adesso a festeggiare questa qualificazione alle Final-Eight dà ancora più soddisfazione. Nonostante i tantissimi errori commessi devo dire che i miei ragazzi sono stati ancora una volta eccezionali. Quando siano andati sul –11 potevamo anche mollare ed invece, ancora una volta, siamo stati bravi a trovare energie da tutti. Anche chi è entrato in campo dopo essere stato tanto in panchina ha contribuito a “riaccendere la miccia”. Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere una squadra”.

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