Accuse di combine in Eccellenza, Cuoiopelli indignata: “Sono il prodotto della vivida fantasia di chi le ha inventate”

La società pronta a difendere in ogni sede la sua onorabilità: "Basta processi mediatici e di piazza"

Sospetti di combine nelle ultime due giornate di campionato avanzati dal Ponsacco alla procura federale, la Cuoiopelli non ci sta e risponde alle accuse della società ponsacchina per cui ci si sarebbe adoperati per agevolare la salvezza del Castelfiorentino (che proprio domani si gioca un pezzo di stagione con il Ponsacco in uno spareggio).

Ma la Cuoiopelli non ci sta e così come aveva fatto il San Miniato Basso respinge ogni ipotesi di accordi per ‘accomodare’ partite: “In relazione alle gravissime strumentali e immaginifiche illazioni pubblicate – dice la Cuoiopelli – la società vuole smentire ogni e qualsivoglia coinvolgimento nelle vicende oggetto delle predette divulgazioni. La oramai ultra essantennale storia del nostro sodalizio non solo non può derogare a tali tipi di tendenziose inferenze ma, per trasparenza ed estrema osservanza, si pone e si è sempre posta in netta contrapposizione con ogni e qualsiasi comportamento contrario alla più rigida etica sportiva“.

“Ciò detto risulta dunque inammissibile che la Cuoiopelli 1954 – prosegue la nota – debba subire processi mediatici e di piazza per fatti cui è del tutto estranea e che rappresentano solo ed unicamente il prodotto della vivida fantasia di chi, evidentemente per necessità o interesse, se li è inventati. Leggere notizie del genere oltre che addolorarci, mortifica gli sforzi della dirigenza dei tesserati e di tutti quelli che, a vario titolo, collaborano con questa storica società per assicurare continuità alla tradizione calcistica del nostro paese. Alla luce di quanto sopra la Cuoiopelli nel riaffermare ancora una volta la propria estraneità ai fatti, circostanze comportamenti ed azioni ad essa indebitamente attribuiti, rende noto che ha già dato mandato ai propri legali di valutare le azioni più idonee a tutelare l’onorabilità del sodalizio e dei suoi dirigenti, in ogni sede competente, nei confronti di tutti coloro i quali, tesserati e non, avranno con le loro parole o azioni immotivatamente a fomentare accuse o gettare discredito nei confronti della nostra società”.

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