Santa Croce e il gonfalone perduto, mistero sull’effige medievale del Comune foto

L’ultima apparizione risalirebbe ormai agli anni Trenta, pochi anni dopo la pubblicazione di un libro che lo raffigurava in copertina, anche se qualcuno sostiene di averlo visto anche nel secondo dopoguerra. È un antico gonfalone del comune di Santa Croce, forse il primo labaro “istituzionale” del nuovo castello edificato nel Duecento. Un gonfalone di indubbio valore per la storia di Santa Croce, dove accanto all’antico stemma comunale sarebbe stata riprodotta l’effige di Santa Cristiana, a dimostrazione forse di un legame non solo religioso ma anche civile tra la cittadina del Valdarno e la sua santa. Un mistero tutto da svelare insomma. E a riportarlo alla memoria è Valerio Vallini, che lancia l’appello a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili al ritrovamento dell’antichissima immagine.

Mistero sulla sparizione di un gonfalone del comune di Santa Croce con riprodotta l’effige di Santa Cristiana accanto all’insegna antica. Sul frontespizio del libro di P. Checchi dei minori osservanti, campeggia la fotografia di un gonfalone del comune con al centro l’immagine della santa. Il libro fu stampato nel 1927, la stessa data della storia dell’Otriade Pesciatini. Il Pesciatini stesso, scrivendo del gonfalone che già a quella data lui riteneva perduto, fa riferimento agli statuti santacrocesi del 1400 e a quello del 1572. Il sottoscritto, esplorando le filze dell’archivio storico del comune e rileggendo gli Statuti santacrocesi trascritti da Francesco Salvestrini dal più antico del 1373 ad altri del 1409, fino a quelli cinquecenteschi, non ha rintracciato, ad oggi, notizie del gonfalone che potrebbe essere “datato” all’incirca alla fondazione del castello.
È un’ipotesi da verificare ma, se accertata, aprirebbe scenari inediti per la vita del castello santacrocese. Sono noti gli stretti legami che esistevano fra la chiesa, il monastero, e la comunità di Santa Croce al suo sorgere. La prima casa, la matrice del monastero, fu donata nel 1279 ad Oringa Cristiana dal consiglio comunale della neonata Terra Nuova. Le prime riunioni del consiglio, quando ancora non esisteva il palazzo municipale, venivano fatte ad sonum campanarum, nella chiesa della Santa Croce non ancora collegiata. Le tracce di questo gonfalone con l’effige della santa si persero negli anni trenta, ma qualcuno è pronto a giurare di averlo visto anche negli anni del dopo seconda guerra mondiale.
Chi scrive sostiene la tesi che la figura della Santa fosse stata riproposta sul gonfalone come una rivendicazione del primato della sua regola dopo anni di turbolenze e licenziosità avvenute nel monastero. Il ritrovamento del gonfalone potrebbe essere una prova decisiva sia per la tesi del primato della morale della santa sulla vita della società santacrocese, sia per una più remota devozione anche civile oltre che religiosa. Le indagini sono aperte a tutto campo e ci si appella a quei santacrocesi che possano dare preziose indicazioni sul ritrovamento della sacra icona civile e religiosa.

Valerio Vallini

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