Ancora una vittima della ‘truffa dello specchietto’, c’è l’identikit

“Mi stavo immettendo in via Nazionale a Capanne quando è successo il fatto. Per fare manovra ho dovuto superare una vettura accostata a bordo strada e, a quel punto, ho sentito un colpo sulla mia macchina. L’impressione è stata quella che mi avessero lanciato qualcosa addosso, come un sasso o una moneta. Mi sono soffermata un attimo ma poi ho proseguito la guida”.

È successo di nuovo, stavolta ad una donna residente nel comune di Montopoli in Val d’Arno. Quello della truffa dello specchietto è un copione che si ripete, sempre con le stesse modalità, apparentemente innocue ma che mirano a raggirare gli ignari automobilisti per spillargli dei soldi. Una tentata truffa si è svolta anche ieri 22 luglio nella frazione di Capanne, a pochi giorni di distanza da altri casi analoghi (leggi anche: FiPiLi, truffa dello specchietto ad una castelfranchese; Truffa dello specchietto, fermato un ragazzo).
“A quel punto l’uomo a bordo della vettura che avevo superato, un’Alfa Romeo 147 color grigio metallizzato, ha cominciato a seguirmi, fino a raggiungermi al parcheggio sotto casa – prosegue la vittima -. Era giovane, portava un cappello e gli occhiali, aveva un tatuaggio al braccio e l’accento del sud”. Il conducente, secondo quanto riferito dalla vittima che per timore di ritorsioni ha preferito non divulgare la propria identità, non è mai sceso dalla vettura ma ha mostrato il suo specchietto rotto e richiesto insistentemente un risarcimento. Immediato e in contanti. “Mi ha domandato se mi fossi accorta del danno che gli avevo fatto, facendomi vedere il suo specchietto frantumato. Dopo le mie titubanze, ha cominciato a ragionare di soldi. Mi ha detto che tempo fa era capitato pure a lui di rompere uno specchietto e di averlo pagato 65 euro. Proprio la cifra che adesso voleva ricevere da me. Gli ho proposto di compilare la constatazione amichevole, ma mi ha risposto che non ne aveva il tempo. Così ho avvisato con una telefonata il mio compagno e quando gli ho detto che stava per raggiungerci mi ha proposto frettolosamente una somma al ribasso, 50 euro”. La vittima ha insistito più volte proponendo la soluzione di denuncia del sinistro ma il ragazzo ha abbandonato la trattativa andandosene con tutta furia. “Con il mio compagno abbiamo fatto la segnalazione ai carabinieri. Spero che la mia storia possa essere di aiuto agli altri automobilisti, affinché non caschino nel tranello”. Insomma ancora l’esempio di un caso che ormai si ripete da tempo e che, qualora i carabinieri riuscissero a rintracciare il malvivente, potrebbe sfociare in una denuncia per tentata truffa.

Serena Di Paola

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