“Reddito non dovuto”, Rossi fa esposto alla Procura

“Quel reddito non era dovuto”. Per questo Aurora Rossi, consigliere comunale di Castelfranco di Sotto sopra a tutto, presenterà un esposto alla procura della Repubblica riguardo alle somme percepite dal presidente della partecipata che gestisce alcuni servizi per conto del Comune di Castelfranco di Sotto.

“Dal 2010 – spiega Rossi – c’è una legge nazionale, la 122, che prevede che i membri del Cda e i presidenti delle partecipate svolgano il ruolo gratuitamente o a rimborso spese”. L’oggetto del contendere sono 9mila euro lorde l’anno, ricevute a detta di Rossi fino al 2015, per un totale di 45mila euro non dovute, da parte del presidente dell’Azienda speciale servizi pubblici locali.
“In un consiglio comunale del 2015 – ricorda Rossi – il presidente dichiarò che avrebbe rinunciato al proprio stipendio e rimanemmo tutti positivamente sorpresi da questo annuncio. Pochi mesi dopo, però, sfogliando un  articolo di giornale ho scoperto quanto era stato previsto con la legge 122 del 30 luglio 2010”. Già dall’aprile scorso, quindi, la consigliera Rossi aveva presentato un’apposita interpellanza: “Un’interpellanza che è stata rinviata più volte – ricorda la consigliera – arrivando in discussione solo a maggio, in un consiglio comunale che si svolse di sabato e durante il quale, guarda caso, la diretta streaming non faceva. Ad ogni modo non ottenni risposta: il sindaco si limitò a dire che la questione nel 2010 non era di sua competenza perché lui non era ancora sindaco”.  Da qui la decisione di presentare anche un’interrogazione in forma scritta, datata allo scorso 21 luglio, dopo aver chiesto inutilmente di istituire una commissione per affrontare il caso.
“La mia intenzione – sottolinea Rossi – era quella di risolvere la cosa senza alzare polveroni ma cercando comunque di sanare il problema, perché quelli sono soldi dei cittadini e ai cittadini devono tornare. Anche il segretario comunale, con cui mi sono sentito più volte, ha convenuto con me che la questione andava risolta. Tuttavia, ieri mattina (9  settembre) mi ha richiamato dicendomi che la questione sarebbe stata chiusa in settimana con una delibera di giunta”.
Da qui la decisione di Rossi di rendere pubblico il caso e di rivolgersi alla magistratura: “Presenterò un esposto alla procura della Repubblica – annuncia – così saranno i magistrati a risolvere questo caso. Una situazione che dimostra ancora una volta l’incompetenza, la superficialità e anche un certo menefreghismo di chi ci governa”.

La replica del sindaco Toti
Il sindaco Gabriele Toti, replicando di essere sempre stato disponibile ad affrontare la questione, precisa innanzitutto che il caso riguarda la passata legislatura: “Da quando sono diventato sindaco e ho rinominato il presidente – afferma – non è più previsto alcun compenso. Detto questo, per quanto riguarda gli anni precedenti, il problema è relativo all’interpretazione di una legge assolutamente poco chiara. La legge stabilisce di non corrispondere stipendi alle aziende che percepiscono contributi dai Comuni. Il nostro contesto, però, è un po’ diverso. Su questo punto ci sono state interpretazioni diverse e contrastanti tra loro. Da parte nostra siamo intenzionati a chiarire la questione, come abbiamo richiesto anche alla stessa Azienda speciale”. E aggiunge: “Prendo atto della decisione della consigliera Rossi, ma le ricordo che se vuole trattare il caso in commissione è sufficente che la convochi, dato che il presidente è un consigliere della sua stessa lista”. 

Giacomo Pelfer

 

 

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