Manifesti commemorativi e libri per il giorno del Ricordo a Santa Croce

Le iniziative per le vittime delle foibe

Sarà allestito uno scaffale dedicato nella biblioteca comunale Adrio Puccini a Santa Croce sull’Arno per commemorare le vittime delle foibe: saranno esposti percorsi di approfondimento e ricerca. Inoltre, da domani, mercoledì 10 febbraio, saranno affissi sul territorio comunale dei manifesti commemorativi. Queste le iniziative che si inseriscono tra le attività del Tavolo della Memoria, come stimolo al contrasto di ogni violenza, discriminazione e sopraffazione.

Il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004, poiché “la Repubblica riconosce il 10 febbraio una giornata in cui conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

“Proprio quest’ultimo richiamo alla ‘più complessa vicenda del confine orientale’ – dicono dal comune di Santa Croce – è l’elemento imprescindibile che, più o meno volontariamente, viene omesso da alcune narrazioni di parte.
Molto spesso le vicende del confine italo-sloveno sono state oggetto di strumentalizzazione, e in alcuni episodi si è addirittura arrivati a contrapporre questi avvenimenti a quelli della Shoah e delle deportazioni nazi-fasciste.
Crediamo quindi sia obbligatorio ricondurre ogni attività entro i termini della scrupolosità storica e scientifica, evitando ogni distorsione dei fatti e ogni assunzione di vicinanza di parte alle vittime, in una spasmodica e surreale ricerca di contrapposizione ad ogni costo, come una tendenza alla martirizzazione spesso riscontrata anche a livello istituzionale.

La questione risulta ben centrata dallo storico Paolo Pezzino, Presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri: ‘È allora essenziale ribadire che la ricerca storiografica non può essere condizionata da verità ufficiali diffuse o imposte dallo Stato e dalle istituzioni; che la libertà di ricerca va fondata sull’onestà intellettuale, sulla contestualizzazione ampia degli eventi, sull’utilizzo critico di fonti verificabili; che da parte degli istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea non è mai stata negato che le foibe rappresentino un crimine, che si inquadra non soltanto in una reazione alle politiche di snazionalizzazione e oppressione messe in atto dal fascismo nei confronti delle minoranze slovene e croate, ma anche nei meccanismi violenti di costruzione dello Stato jugoslavo da parte di un regime comunista che perseguitava tutti coloro che si opponevano ai suoi progetti (e quindi non solo italiani, e quindi non solo fascisti)”.’

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