Bagno di folla per l’arrivo di don Sunil alla parrocchia di Santa Maria a Monte

In tanti anche da Larciano per l'ingresso nella nuova comunità. Ad assistere alla messa celebrata dal vescovo Andrea Migliavacca anche le autorità civili

“Una persona stupenda. Ci mancherà tanto, ma il legame che si è creato con la comunità resisterà al tempo e alla distanza”. Queste le parole dei fedeli di Larciano, arrivati a Santa Maria a Monte per salutare il loro parroco, che nonostante la giovane età si può definire storico: per ben 18 anni don Sunil ha servito a Larciano.

Una chiesa gremita ha accolto Don Sunil Augustine Thottathussery, dal 2004 a Larciano, che oggi (12 febbraio) lascia la parrocchia e approda a Santa Maria a Monte. Qui don Sunil sarà parroco di Montecalvoli e San Donato e proposto di Santa Maria a Monte. Dopo l’accoglienza dei bambini della scuola dell’infanzia beata Diana i fedeli lo hanno accolto nella chiesa di San Giovanni evangelista. Insieme a don Sunil, una calorosa accoglienza anche a don Patrizio, suo vice appena entrato in carica.

“Santa Maria a Monte, Montecalvoli e San Donato sono comunità tra loro diverse, legate alle proprie tradizioni – così una lettera di benvenuto dei fedeli a don Sunil e don Patrizio –: la Beata Diana, l’asilo a lei intitolato, il nuovo complesso di Ponticelli. Ma anche laici che collaborano attivamente con le parrocchie. Intraprendiamo oggi un cammino impegnativo, ma continueremo, alla luce della fede, la nostra crescita comunitaria e non mancherà ogni giorno la nostra preghiera per sostenere il vostro operato”.

È una giornata storica per Santa Maria a Monte, come sempre quando si avvicendano le massime cariche religiose. Ad assistere alla santa messa celebrata da Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, c’erano anche le autorità civili, a partire dalle sindache dei due comuni Lisa Amidei per Larciano e Ilaria Parrella per Santa Maria a Monte, insieme ai membri della giunta. La funzione si è aperta con la lettura del decreto di nomina, atto ufficiale che sigilla l’ingresso di don Sunil a Santa Maria a Monte.

“Oggi provo tristezza perché lascio le mie comunità, ma anche la gioia di iniziare un nuovo cammino – ha detto don Sunil – Questo rappresenta il distacco che ci rappresenta per l’eternità. Quello che conta è la verità dell’incontro, il calore della vita in Cristo Gesù.
Inizieremo – ha detto parlando ai sindaci – una realtà di condivisione e di bellezza per il popolo di Dio, la cittadinanza che rappresenta tutti noi. Nessuno è escluso dalla comunità di dio, dal regno di Dio”.

L’avvicendamento tra don Sunil e don Bruno Meini arriva per sopraggiunti limiti d’età dell’ex parroco. Don Patrizio, invece, sarà residente a Montecalvoli, e prenderà il posto di don Raimondo Gueli.

“‘Non sono venuto per abolire, ma a dare pieno compimento’ dice il vangelo di oggi – inizia così l’omelia del vescovo Migliavacca – Gesù ci indica qualcosa ‘di più’ che racconta la gratitudine. Ringraziamo don Bruno e don Raimondo, che hanno vissuto le rispettive parrocchie con lo spirito del ‘di più’. Grazie per la generosità nel vostro servizio. Un grande grazie e anche per il servizio pastorale di molti anni che don Sunil ha prestato a Cecina”.

“Il dispiacere di quando si vede partire qualcuno va accompagnato all’apertura nel cuore per le grazie che ci dona il signore. Le parrocchie di Santa Maria a Monte, Montecalvoli e San Donato iniziano un cammino di condivisione, certo nel profondo rispetto delle diversità. Se la logica del camminare insieme è la condivisione, allora viviamo un ‘di più’. Il cammino della chiesa oggi non può essere fondato solo sulla presenza di tanti parroci, ma sulla collaborazione di tanti laici, nel vero spirito di un cammino sinodale”.

“È un privilegio darvi il benvenuto – ha detto il sindaco Parrella ai due religiosi – Sta a noi farvi sentire a vostro agio sin da subito, noi vorremmo essere una comunità accogliente. La missione nostra è ritrovare le relazioni umane perse con la pandemia. Impareremo a conoscerci e voi imparerete a conoscere la nostra realtà, molto legata alle tradizioni – ha continuato Parrella citando la beata Diana e la processione delle Paniere – Vedrete che la sfera civile e religiosa a Santa Maria a Monte non entrano mai in competizione, anti cooperano”.

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