Intelligenza artificiale e pace, il messaggio del Papa agli amministratori del Cuoio foto

"Non è mai sgominata la tentazione dell’illusione di onnipotenza, che il progresso scientifico può generare (e ha generato) nell’uomo"

Il vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi ha incontrato i sindaci, gli amministratori e le autorità militari del territorio diocesano per la consegna del messaggio scritto da papa Francesco in occasione della 57esima Giornata Mondiale della Pace, sul tema dell’intelligenza artificiale connessa alla pace. Era presente all’appuntamento anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Monsignor Paccosi, che il prossimo 5 febbraio celebrerà il primo anno di ordinazione episcopale, prima di richiamare i contenuti della lettera del Santo Padre, ha portato la sua attenzione alle vicende che hanno interessato i nostri territori nell’anno appena trascorso. “Partendo dagli eventi più vicini – ha sottolineato il vescovo -. Abbiamo tutti negli occhi l’alluvione del 2 novembre, dramma che ha coinvolto molta della nostra gente, in cui i danni dell’imprevedibile forza distruttiva della natura non hanno però sommerso l’ammirevole dedizione di tanti volontari, che si sono subito lanciati a condividere le difficoltà degli alluvionati, e delle amministrazioni pubbliche che hanno risposto con prontezza all’emergenza. Anche le nostre comunità parrocchiali, le nostre associazioni sono state e sono in prima linea in questa gara di solidarietà”.

Un riferimento particolare è stato portato poi al tema dell’emergenza profughi, “che in fuga dalla guerra e dalla povertà arrivano tra noi cercando una vita migliore, a volte anche accettando solo di vivere in estrema precarietà, pur di poter sostenere le proprie famiglie. Anche qui mi sembra di poter dire che il nostro territorio riesce, con ovvie difficoltà, ad accogliere e integrare – poco a poco – questi fratelli che vengono da lontano, nell’attenzione alla dignità di ogni persona”.

Lo sguardo del vescovo si è poi allargato su scenari a più ampia scala, toccando i temi del cambiamento climatico e dei conflitti in Ucraina e in Terra Santa, per i quali monsignor Paccosi ha auspicato il rapido avvento di una pace che sancisca anche l’avvio di “cammini di riconciliazione e riconoscimento reciproco”. Venendo poi, più nello specifico, al motivo dell’incontro – la consegna del messaggio del Papa – monsignor Paccosi ha sottolineato come le parole del Santo Padre si soffermino quest’anno “su una realtà sempre più importante nello sviluppo della conoscenza scientifica e della vita sociale, politica ed economica: l’intelligenza artificiale”.

“Nello scenario che abbiamo sommariamente descritto – ha osservato il vescovo – può sembrarci un tema meno urgente di altri: ritengo invece che proprio nel modo con cui papa Francesco lo affronta ci siano elementi che danno luce su tutte le emergenze del presente e che aiutano a immaginare con speranza il futuro prossimo e anche più a lungo termine”. Spesso ci poniamo davanti alle novità della scienza e della tecnologia percependo esclusivamente il fascino dei vantaggi immediati che queste portano nelle nostre vite, mentre il Papa – ha osservato monsignor Paccosi – invita a considerarne tutti i fattori in gioco, sottolineando in primo luogo come i progressi scientifici debbano sempre essere al servizio del bene delle persone.

“Infatti – ha proseguito il vescovo – non è mai sgominata la tentazione dell’illusione di onnipotenza, che il progresso scientifico può generare (e ha generato) nell’uomo e nei detentori del sapere e del potere. Gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità – scrive papa Francesco -, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso”.

Paccosi ha richiamato poi un altro significativo passaggio del Messaggio, nel quale il Santo Padre ricorda che esiste qualcosa di più dei semplici algoritmi: “Non si deve permettere agli algoritmi di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani, di mettere da parte i valori essenziali della compassione, della misericordia e del perdono o di eliminare la possibilità che un individuo cambi e si lasci alle spalle il passato”. Il vero progresso si realizza quando si lavora per la pace e allora, come scrive ancora il Papa, “le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace”. L’intelligenza artificiale deve in sostanza essere utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale e “il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”.

A conclusione del suo intervento il vescovo Giovanni ha auspicato che la lettura di questo Messaggio, costituisca per tutti gli amministratori del nostro territorio una fonte d’ispirazione nell’impegno quotidiano al servizio delle comunità: “Auguro a tutti voi un anno prospero e che il Signore vi benedica in ciò che fate per la nostra gente e rinnovo l’espressione della volontà mia e di tutta la comunità ecclesiale di San Miniato di collaborare in tutti i modi possibili a una società più attenta alla persona umana, in particolare a chi è più debole e indifeso”.

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