Dengue e disinfestazione, il virus raccontato dal medico

“Nella maggior parte dei casi non è grave: da questa malattia si guarisce in qualche giorno o al massimo settimana”. Il giorno dopo la sospetta febbre Dengue in due persone di Santa Maria a Monte (qui Febbre Dengue, due casi sospetti a Santa Maria a Monte), IlCuoioindiretta.it ha chiesto di cosa si tratta e quali sono canali di contagio e rimedi per questa febbre tropicale a Paolo Filidei, medico di igiene pubblica dell’Asl Toscana centro.

“E’ una malattia tropicale – spiega – diffusa in varie parti del mondo, lì possono esserci anche forme gravi ed emorragiche, ma qui in Italia è difficile. Il virus è trasmesso da una zanzara che è molto simile alla nostra zanzara tigre e quindi, potenzialmente, potrebbe essere veicolata anche da quest’ultima che magari ha punto i due viaggiatori mentre hanno ancora il virus nel sangue. Questo virus, comunque, è stato preso in un Paese tropicale”. Infatti i due cittadini di Santa Maria a Monte erano da poco tornati da un viaggio in India. “Sono casi importati – spiega il medico -, cioé il virus è stato contratto nel Paese in cui per turismo o lavoro le persone erano ospiti e i sintomi, a partire dalla febbre alta, si sono manifestati al rientro. Il tempo di incubazione è in genere di qualche giorno”.
La disinfestazione che nella notte tra 8 e 9 settembre è stata fatta dal comune di Santa Maria a Monte, è a scopo precauzionale. “E’ una prassi che punta a eliminare eventuali zanzare che possono aver punto i due soggetti infettati, perché magari le nostre zanzare e il virus che è arrivato da fuori insieme potrebbero innescare la trasmissione autoctona ma, ci tengo a precisarlo, è una condizione remota: questo virus in Italia non c’è e la possibilità di contagio al momento è minima“.
Intanto c’è anche chi sostiene che la disinfestazione di ieri notte sia stata tardiva. “Certo, più zanzare ci sono e più è facile il contagio, ma anche qualora la disinfestazione fosse stata fatta qualche giorno prima, ieri notte si sarebbe dovuta rifare” perché non tutte le zanzare sono veicolo di contagio, ma solo quella che avesse preso il virus per aver punto uno dei due cittadini, in pratica. C’è anche da ricordare, inoltre, che nessuna disinfestazione è in grado di uccidere tutte le zanzare, ma solo di ridurne, più o meno notevolmente, il numero. 
“Di casi di dengue – aggiunge ancora l’esperto – ce ne sono ogni anno in Italia diverse decine. Restano tutti casi di importazione, quindi isolati e che si curano”. In tutti i casi, comunque e per prassi, si ricorre anche alla disinfestazione per ridurre al minimo i rischi. La Dengue si presenta come una febbre, alla quale poi si aggiungono mal di testa e dolori articolari. “Il consiglio, quando si rientra da un Paese tropicale, se si hanno sintomi inconsueti come la febbre è di correre in ospedale, senza aspettare e di dire subito al medico del recente viaggio. Quando un paziente con febbre di rientro da un Paese a rischio arriva dal medico, la premura è di escludere la malaria, che come abbiamo visto anche di recente può essere mortale”.
Non ci sono profilassi da seguire contro questo tipo di malattia quando si va in un Paese tropicale. “Ci sono, però, alcune indicazioni da seguire. Intanto di munirsi di un repellente antizanzara specifico”. Tra i consigli, poi, dormire sotto una zanzariera e ‘bonificare’ la camera tenendo l’aria condizionata a una temperatura idonea a uccidere le zanzare. 

Elisa Venturi

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