Truffe on line, ecco nuovi modi per spillare soldi e dati

Fra le nuove 'trovate' un post sponsorizzato su una donazione e la falsa mail dell'Inps che promette maxi rimborsi

Il web e la rete sono ormai il regno delle truffe. Negli ultimi giorni sono due le segnalazioni di nuovi tentativi di phishing e simili.

In un caso si parte da un post sponsorizzato. La trama è sempre uguale: una signora in fin di vita, a volte con tanto di foto dal letto di ospedale, sceglie a caso, su Facebook, persone cui donare una considerevole somma di denaro da devolvere per metà in beneficenza e per metà al fortunato destinatario di tale amorevole gesto, inviando messaggi in privato. Altre volte come in questo caso, con un post sponsorizzato per raggiungere più persone possibili nel minor tempo possibile, prima che Meta intervenga bloccando l’account.

Se si va avanti, con tanto di documenti di un noto manager, il sito di una banca europea, con numero di conto, si chiede al beneficiario della donazione, di inviare una foto del viso ed i propri dati, necessari per sbloccare l’ingente cifra. Poi si chiede anche di pagare una tassa (ecco la truffa) di circa 500 euro perché i soldi arrivano dall’estero e a quel punto il gioco è fatto.

Ovviamente non arriverà nessuna donazione e questi signori della truffa avranno avuto i loro 500 euro e i dati bancari della vittima per ulteriori truffe e raggiri. Mai, rispondere, mai entrare in contatto, mai fornire dati personali e bancari, mai inviare denaro. Sono solo truffe. E nel dubbio avvisare la polizia postale attraverso il 113.

Un altro caso è segnalato direttamente dall’Inps su tutte le sue pagine social ufficiali e sul proprio sito web. “Attenzione. È in corso un nuovo tentativo di truffa via mail che utilizza il nostro logo e promette rimborsi di tasse. Non cliccate sul link e non fornite nessun dato”. Si tratta ancora una volta di un esempio di phishing: proprio come avviene con la tradizionale pesca, i malviventi tendono un amo al quale gli internauti meno accorti rischiano di abboccare – con la spiacevole conseguenza di veder sparire tutti i propri risparmi. Leggendo queste poche righe, sembrerebbe proprio che chi ha ricevuto la mail abbia diritto a un rimborso piuttosto cospicuo. Alla promessa di denaro, tuttavia, segue la richiesta di dati personali dell’utente, ed è qui che scatta la truffa. Vengono richiesti dati personali dell’utente, uniti alle coordinate bancarie; viene inoltre fornito un link cliccabile che porta a una pagina che sembrerebbe appartenere al portale dell’Inps. Tutto finto, tutto falso, sono sempre e solo tentativi di truffe e si riconoscono perché alla fine della fiera ci vengono richiesti dati sensibili relativi al vostro conto corrente che nessun ente vi chiederebbe mai via mail o messaggio. Con questo piccolo escamotage, i malintenzionati spingono l’utente a compilare i campi con i propri dati sensibili, si appropriano delle chiavi d’accesso al conto in banca e lo prosciugano in modo semplice. L’appello degli esperti Inps è chiaro: anche se sulla mail è presente il logo dell’Istituto di previdenza, non bisogna cliccare sul link né fornire nessun dato.

Generico febbraio 2023

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