Casa Museo Lotti, altri 10mila euro per completare l’inventario: servirà almeno un anno

Fino alla conclusione di tutto l'inventario delle opere e dei materiali, la casa museo non potrà essere aperta al pubblico

Più di 4mila documenti tra lettere, carte e appunti. Circa 10mila opere tra sculture, pitture e oggettistica di interesse storico artistico, oltre a 10mila pezzi tra volumi e libri rari. E’ questo, a grandi linee, il patrimonio della Fondazione Casa Museo Dilvo Lotti, di proprietà del Comune di San Miniato, per il quale è in corso un complesso lavoro di catalogazione.

“Abbiamo iniziato – spiega il presidente della Fondazione Casa Museo Dilvo Lotti e direttore dei Musei Civici Lorenzo Fatticcioni – nel mese di luglio scorso affidando l’incarico alla storica dell’arte Daria Gastone, alla quale contiamo di affiancare molto presto anche un’altra persona. A lei il compito di catalogare i documenti, la mobilia e l’oggettistica di interesse storico artistico, mentre per la parte relativa ai libri, ci avvaliamo della collaborazione con l’associazione Moti Carbonari, grazie alla quale abbiamo creato un gruppo di lavoro che coordinerò io, dedicato proprio a questa parte. Tutti i materiali saranno schedati, fotografati e inseriti in due database distinti (uno per i libri e uno per il resto delle opere) che, una volta terminata l’opera di catalogazione, saranno messi in rete”.

“L’impegno di questa catalogazione – spiega la storica dell’arte Daria Gastone – riguarda innanzitutto la tutela del patrimonio locale. Molti dei documenti che sto valutando sono relativi alle numerose iniziative del pittore Lotti, impegnato tutta la vita nella valorizzazione del patrimonio artistico locale, sui quali sono spesso annotati schizzi o disegni a corredo, un archivio nell’archivio, che ogni volta racconta sempre qualcosa di nuovo”.

Fino alla conclusione di tutto l’inventario delle opere e dei numerosi materiali, che può richiedere da uno a due anni, la casa museo non potrà infatti essere aperta al pubblico. “Nel bilancio 2020 – spiega l’assessore alla cultura Loredano Arzilli – abbiamo stanziato eccezionalmente altri 10mila euro per la catalogazione, in modo da poter avere un’altra persona in affiancamento e sveltire la procedura, arrivando a concludere l’inventario della proprietà già alla fine dell’anno. Sappiamo bene che non è un lavoro semplice e che è fondamentale per poter pensare di organizzare iniziative che, a quel punto, possano far parte di un percorso culturale perfettamente inserito nel contesto cittadino.

Trovare queste risorse è stato un impegno grande, reso possibile dall’aver dovuto eliminare molte delle iniziative culturali che ogni anno mettiamo in campo: il Covid ha sacrificato la cultura e noi abbiamo cercato di darle respiro attivandoci in altri modi. E uno è stato proprio quello di destinare le risorse a un lavoro forse poco evidente all’esterno, ma estremamente importante per l’attività di tutta la nostra Fondazione. Questo è un passo importante con cui, come amministrazione, vogliamo far crescere una realtà nella quale crediamo e abbiamo investito molto, perché è fondamentale per la nostra città. Da qui si parte per dare una vita lunga e piena di attività alla casa museo Lotti, un luogo magico, un dono a San Miniato, che vogliamo rendere di nuovo visitabile e accessibile”.

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