Telecamere negli asili, dopo i fatti di Pisa scatta la petizione

“I bambini non si toccano”. E’ con queste parole che in queste ore, su internet, si sta facendo strada una petizione lanciata da alcune delle madri dei bambini coinvolti nell’incresciosa vicenda dell’asilo nido del Cep di Pisa, dove ieri, 4 febbraio, un’educatrice è stata arresta con l’accusa di violenze e maltrattamenti (leggi anche:Insulti e botte ai bambini del nido, arrestata educatrice).

Una presa di posizione partita da alcuni gruppi facebook e poi sfociata nel noto sito di petizioni on-line “change.org”, per chiedere l’immediata installazione di telecamere negli asili nido e materne della Regione Toscana. “Siamo le mamme di Pisa e non intendiamo stare con le mani in mano” scrivono in un comunicato le promotrici della raccolta firme. “Ieri mattina ci siamo alzate tutte con una brutta sveglia: Sonia Ori, maestra dell’asilo nido del Cep a Pisa, è stata arrestata per maltrattamenti perpetrati su bambini da uno a tre anni. Iniziano ad essere troppe le storie che si assomigliano. I bambini vanno tutelati con qualsiasi arma in nostro possesso e noi non vogliamo tirarci indietro e stare a guardare. Così, tramite un gruppo Facebook di mamme di Pisa, ci siamo mobilitate creando una petizione on line. Alla luce degli ultimi incresciosi episodi di maltrattamento su bambini da uno a cinque anni, effettuati da Sonia Ori, una ‘educatrice’ che lavorava nell’asilo di Pisa situato nella località ‘Cep’, non vogliamo più tollerare queste situazioni – abbiamo riportato nel testo on line -. Dobbiamo tutelare i nostri figli, per questo stiamo raccogliendo firme allo scopo di chiedere, all’assessore della Regione Toscana Emmanuele Bobbio, l’istallazione obbligatoria di telecamere ed altri strumenti di controllo all’interno di asili nido e materne. Inoltre chiediamo che il personale venga visionato con perizie psichiatriche e attitudinali. Infine, qualora vengano riscontrati comportamenti illeciti, non solo la diretta responsabile deve essere allontanata e rispondere penalmente dei propri gesti ma anche coloro che sono a conoscenza della situazione, ma non hanno agito segnalando e denunciando i malatrattamenti, devono essere trattati alla stregua dei protagonisti”. Ieri, in poche ore e con l’aiuto del gruppo Facebook ‘Mamme di Livorno…uniamoci’, siamo riuscite a raggiungere le 1500 firme, numero destinato a aumentare con il passare dei minuti. Non vogliamo fermarci alle sole parole e nei prossimi giorni comunicheremo le altre iniziative che stiamo creando.

 I numeri nel frattempo sono assai cresciuti e viaggiano ormai sulle 2500 firme. Chiunque volesse contribuire puà raggiungere la petizione qui.

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