Sotto le macerie che non si vedono, il lavoro Usar Pisa foto

Sono in queste ore in marcia verso casa. Stanno tornando i vigili del fuoco del team Usar (Urban Search And Rescue, ricerca e salvataggio urbano) Toscana, compresa la squadra di Pisa (nella prima foto. Nella seconda, il gruppo toscano al completo). Sono anche le loro le mani, le teste e i cuori che hanno dato gambe al miracolo dell’hotel Rigopiano di Pescara (qui Hotel Rigopiano, anche Pisa nei soccorsi – Video e foto). Sono stanchi, con l’adrenalina ancora alta e con la soddisfazione di aver portato a termine la missione per la quale si preparano da tutta la vita con una serie di addestramenti speciali: salvare vite in situazioni estreme.

Che, poi, se sono quelle di bambini, ti entusiasmano di più. Il gruppo Usar nasce proprio per questo: estrarre persone vive da valanghe o macerie. Solo che, in questo caso, c’erano entrambe. Oltre a una struttura enorme travolta e spostata verso valle dopo un terremoto e qualcosa come 5 o 6 metri di neve che rendevano più difficile orientarsi. Hanno messo insieme, in estenuanti giorni di lavoro senza riposo, le tecniche di ricerca persone tra le macerie e quelle su valanga per riuscire a trovare qualcuno vivo quando per tutti, là sotto, c’erano solo cadaveri. Una missione che diventa ogni giorno più difficile: da ieri 22 gennaio, sul posto ci sono le squadre Usar di Lombardia e Veneto. Alle quali, se ce ne sarà ancora bisogno, i toscani torneranno a dare il cambio tra qualche giorno, perché non si smette finché l’ultimo disperso sarà recuperato. Le temperature non sono troppo rigide e la neve tiene “un po’ più al caldo” chi sta sotto. Sopra, però, la nebbia e la pioggerellina impediscono agli elicotteri di alzarsi in volo e questo fa perdere agli uomini a terra un prezioso alleato. Ne hanno molti altri, comunque: dalle tecniche preparate in addestramento alle più moderne tecnologie. Poi ci sono gioco di squadra e collaborazione interforze e con chi conosce i luoghi, alla base di ogni intervento dei vigili del fuoco, in questo caso “arma segreta” dell’operazione. 
Un’esperienza unica, quella che questi uomini hanno vissuto tutti insieme: per l’unicità dell’evento per il quale era impossibile prepararsi poiché inimmaginabile, ma anche perché un’esperienza così, a tanti, non è concessa in tutta una carriera. “Torniamo con una ragione in più per continuare a lavorare”, raccontano con quegli sguardi e le parole ancora negli occhi e nelle orecchie. Perché se è vero che non sono più eroici dei colleghi rimasti a spegnere incendi o tagliare rami pericolanti, sono comunque la dimostrazione che studiare, prepararsi, partecipare ai corsi di formazione serve a essere pronti a salvare vite. E che questo Paese afflitto dalle calamità, può sempre contare su professionisti qualificati.
I ringraziamenti del sindacato della polizia di Stato
Il Silp Cgil porge il proprio ringraziamento ai componenti della squadra Usar dei vigili del fuoco del comando provinciale di Pisa che stanno rientrando in sede “dopo che in condizioni di grande difficoltà e di pericolo hanno profuso i loro sforzi per salvare a mani nude la vita a chi è rimasto sepolto sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano di Pescara. Il vostro operato ci ha riempiti di orgoglio. Il vostro è un lavoro straordinario che vi permette di aiutare il prossimo, fa crescere le coscienze, fa diventare più sensibili davanti alla vita. Adesso che sulla scena si stanno spegnendo i riflettori, il nostro auspicio è che non si parli di voi solo dopo gravi calamità e che il Governo capisca la necessità di dimostrare la dovuta attenzione verso il personale dello Stato in uniforme che quotidianamente si trova in prima linea pronto a fronteggiare le grandi emergenze nazionali prestando una qualificata opera di soccorso tecnico e di assistenza alle popolazioni. Bentornati a casa”. (E.ven)

 

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