Spaccio a Pisa, 25 fermi ma il Gip li rimette in libertà: il Riesame dà ragione alla Procura

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Se il tribunale del riesame non avesse accolto il ricorso della procura di Pisa, l’intera operazione che circa un mese fa aveva portato in carcere 25 pusher dalla polizia di Stato che si era avvalsa anche agenti sotto copertura (Droga, maxi operazione sotto copertura alla stazione: 90 provvedimenti), sarebbe stata vanificata. Il gip del tribunale di Pisa infatti, dopo l’arresto, li aveva rimessi in libertà perché aveva letto l’intera vicenda come l’arresto di persone che detenevano piccole quantità di stupefacente. Ma in realtà, come ha sottolineato il tribunale del riesame, era spaccio di massa. Un’operazione importante che aveva dato una sferzata alle attività illegali che si consumano quotidianamente nella zona della stazione di Pisa.

Il riesame quindi, ha accolto il ricorso e soprattutto ha riconosciuto la validità del lavoro della polizia e della procura coordinata dal procuratore Alessandro Crini, interpretando i fatti come spaccio di massa e riconoscendo la validità dell’impianto accusatorio della procura contestando il primo comma dell’articolo 73 del testo unico sugli stupefacenti, che inasprisce le misure rispetto al quinto comma dell’articolo che disciplina la modica quantità. Di fatto, quindi, per il riesame, l’attività svolta dai 25 pusher finiti nella maglie della giustizia alla stazione di Pisa fu spaccio vero e proprio con tutte le aggravanti del caso, dal momento che i venditori di droga rappresentavano il mercato degli stupefacenti in quella zona della città. Gli indagati ora avranno 10 giorni di tempo per impugnare in cassazione, ma al momento una decina di loro sono in carcere per inottemperanza alla misura cautelare del divieto di dimora a Pisa e inoltre sono stati sorpresi nuovamente a spacciare poco dopo che erano state comminate la misure restrittive in via cautelare.

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