Retiambiente, nuovo piano industriale da 197 milioni di euro

Dall'assemblea socia ok anche al bilancio di esercizio 2022 che chiude con un utile di oltre 240mila euro

Si è tenuta ieri (27 aprile) l’assemblea dei soci di Retiambiente, società al 100% pubblica, che ha approvato il bilancio di esercizio 2022 e l’aggiornamento del piano industriale strategico della società.

All’assemblea hanno partecipato 35 comuni, in rappresentanza dell’88% del capitale sociale, che hanno approvato a larghissima maggioranza sia il bilancio, che il nuovo piano industriale, a seguito di un confronto partecipato, in cui i soci hanno espresso pareri, suggerimenti e proposte anche in merito al prosieguo dell’attività dell’azienda.

“Il bilancio di esercizio 2022 ha presentato un utile netto di 240.268 euro, messi a riserva contabile di bilancio, dimostrando l’equilibrato andamento economico della società – fanno sapere dalla società -. Il bilancio del 2022 ha anche consentito di destinare oltre 700mila euro al contenimento della tariffa, per gli esercizi futuri. Il Bilancio consolidato del gruppo Retiambiente, di cui fanno parte Aamps, Ascit, Ersu, Esa, Geofor, Lunigiana Ambiente, Rea, Sea, si è chiuso con un valore della produzione di euro 289 milioni, confermando Retiambiente come il sesto operatore italiano e il secondo in Toscana, nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani. Un percorso basato su criteri europei legati all’economia circolare, condiviso con l’Ato Toscana Costa e la Regione Toscana. Entro il 2023 è previsto il conferimento delle società di gestione rifiuti di Massa, di Carrara e della Garfagnana, nel proseguimento del percorso del gestore unico di Ato Toscana Costa, che verrà completato con il conferimento del Comune di Lucca, nel 2029“.

“Per quanto concerne il nuovo piano industriale, si conferma la scelta fondamentale della raccolta differenziata prevalente nella modalità ‘porta a porta’, che costituisce ancora per quantità e qualità delle matrici riciclabili, il punto di forza delle società operative locali, aggregate nel gruppo Retiambiente, con la proiezione ad estendere la cosiddetta ‘misurazione puntuale’, che tiene conto del concetto ‘chi inquina paga’ – proseguono -. Durante l’assemblea, il tema della raccolta tramite quest’ultimo sistema è stato sollevato e richiesto da diverse amministrazioni, pertanto è stato stabilito che verrà approfondito quanto prima, per propendere verso la sua diffusione ulteriore. Il piano industriale si propone di realizzare tutta l’impiantistica di supporto alla valorizzazione dei rifiuti riciclabili, al fine di trattenere al territorio il massimo dei benefici economici rinvenibili dalle valorizzazioni dei rifiuti raccolti. Caratterizzano il piano industriale i circa 126 milioni di euro di investimenti nell’impiantistica industriale, con una forte propensione all’innovazione tecnica e tecnologica, orientata principalmente
verso la costruzione di impianti di biodigestione aerobica (Massa-Carrara, Livorno) e di recupero di materia dai rifiuti non riciclabili”.

“L’assemblea dei soci ha preso atto che Retiambiente ha ottenuto oltre 27 milioni di euro di finanziamento a fondo perduto, derivanti dal Pnrr e che concorrono ad abbattere il costo degli investimenti dei piani finanziari – ricordano -. Entro il 2027 verranno realizzate diverse strutture, tra cui gli impianti di recupero dei rifiuti tessili e di pannolini e pannoloni a Capannori. Insieme all’impiantistica industriale, il piano strategico prevede la realizzazione di oltre trenta nuovi centri di raccolta, principalmente dislocati in Lunigiana e Garfagnana, oltre a un Centro del Riuso a Pontedera. Il tutto, a sostegno della raccolta differenziata, che conferma l’obiettivo medio del 75%
entro il prossimo triennio. Gli interventi di piano industriale saranno realizzati contemporaneamente, senza dare precedenza a quelli finanziati dal Pnrr, in modo da consentire un’equa distribuzione degli investimenti su tutto il territorio dell’Autorità di Ambito”.

“Dall’assemblea dei soci e dall’approvazione del piano industriale, è emersa anche soddisfazione per i risultati conseguiti nei due anni di operatività di Retiambiente, caratterizzati da una riduzione dei costi gestionali di oltre due milioni di euro nel 2023, dal successo dei finanziamenti ottenuti tramite il Pnrr e da un incremento di circa il 60% del valore economico globale della società – vanno avanti -. L’assemblea dei soci ha apprezzato il costante impegno del consiglio di amministrazione e del lavoro della società, mantenendo elevati standard di qualità e servizi, proponendo un piano industriale per la concreta realizzazione di un progetto di economia circolare, in un’ottica di efficientamento dei servizi e contenimento dei costi. Il Comitato di Patto per il controllo analogo congiunto, che ha permanentemente accompagnato il percorso societario, ha utilmente espresso gli indirizzi, invitando l’Assemblea a esprimersi favorevolmente sui punti posti all’ordine del giorno della seduta e rinviandone altri alla successiva”.

“Esprimo soddisfazione per i risultati ottenuti, attesi, ma non scontati – ha commentato Marco Pinelli, coordinatore del Comitato di Controllo Analogo della società -. Ringrazio il Cda a nome del comitato, per il coinvolgimento e l’ascolto costante. Grazie anche ai membri del comitato, per la disponibilità e il contributo reso per raggiungere insieme questi risultati”.

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