Scabbia, dopo l’asilo nido a S.Croce, altri 2 contagi

Sono tre i casi di scabbia che si sono verificati tra i bambini delle scuole di Santa Croce nelle ultime settimane.

A confermarlo sono fonti interne alla Asl 11. Dopo il caso emerso ieri in un asilo nido e divulgato dalle stesse insegnati con una lettera stampata su carta intestata della Asl, oggi (12 febbraio) emerge che la situazione sembra essere leggermente più articolata di un semplice e sporadico caso. Gli altri due bambini che hanno contratto l’acaro responsabile della scabbia, sono sempre alunni della scuole: uno di un istituto elementare e l’altro della scuole medie. Una situazione che per quanto non grave e non eccessivamente preoccupante per la Asl, ha messo in apprensione i genitori del comune, nonostante tutti i presidi sanitari siano stati tempestivamente attivati dall’azienda sanitaria della Asl 11. Bene ribadire comunque che la presenza di tre casi di scabbia, malattia non mortale, ma solo fastidiosa causata da un acaro che si annida nella pelle e assolutamente curabile con i farmaci, non costituisce una situazione epidemica o comunque di malattia diffusa.
I medici della Asl nelle tre scuole non appena avuta notizia della presenza dei tre casi, che non sembrerebbe che si siano ammalati negli istituti scolastici ma avrebbero contratto l’acaro nell’ambiente familiare o altrove, ha avviato tutte le procedure del caso per verificare la situazione nelle scuole e attivare tutti i presidi per fermare un potenziale e ipotetico contagio sottoponendo le persone a una profilassi e facendo una campagna informativa sulle procedure igieniche da tenere.
La valutazione degli specialisti della Asl, in particolare di Paolo Filidei, medico responsabile dell’unità semplice di prevenzione della malattie trasmissibili della zona di Empoli per l’Asl centro. “La scabbia non è una malattia mortale, al di la di un po’ di prurito e un po’ di fastidio, la si cura con i farmaci, per lo più pomate e attenendosi alle norme igieniche, spesso può richiedere la sterilizzazione della biancheria e degli effetti personali. A Santa Croce, soprattutto per il caso dell’asilo nido, abbiamo subito avviato una stretta collaborazione con il comune e le insegnati per capire se c’era pericolo di un contagio scolastico. Dopo l’indagine avviata sulla base della segnalazione dei dermatologi, è emerso che il contagio non era avvenuto a scuola né per l’asilo nido né per gli altri due casi. L’andamento della scabbia – precisa Filidei – è un po’ ciclico: in questi territori in passato abbiamo avuto situazioni che hanno coinvolto molte più persone, ma non ci sono gli estremi per parlare di epidemia”.
Sul contagio poi il dottor Filidei spiega: “La scabbia in questa stagione non è facile contrarla perché il corpo è più coperto dagli abiti. Per essere infettati dall’acaro deve esserci un contatto diretto tra epidermidi, perché il patogeno non vive molto sugli indumenti o nell’ambiente. La malattia si presenta con rush cutanei che vanno segnalati al medico il prima possibile per permettere nel caso che si tratti di scabbia un intervento tempestivo. Infine – conclude il dottor Filidei – bisogna anche sfatare l’idea che la scabbia possa essere una malattia relegata ad alcuni ceti sociali o ambienti: in realtà i casi presenti anche attualmente hanno coinvolto le più svariate persone, certo l’attenzione all’igiene personale e dell’ambiente in cui si vive può aiutare e prevenire lo sviluppo della malattia e il contagio, ma la scabbia può colpire chiunque infatti anche a Santa Croce abbimo avviato una campagna informativa su come comportarsi dal punto di vista igienico e come riconoscere tempestivamente i sintomi della malattia”. 

 

Gabriele Mori

 

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http://www.ilcuoioindiretta.it/2011-08-07-02-51-49/item/44363-un-caso-di-scabbia-all-asilo-nido-le-insegnanti-distribuiscono-una-lettera-della-asl-all-uscita-di-scuola-per-informare-i-genitori-sul-comportamento-da-tenere.html

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