San Romano, sesso a pagamento in zona stazione foto

Il fenomeno sarebbe cominciato con la bella stagione, diventando in poco tempo una presenza quasi fissa nei paraggi della stazione di San Romano. Tre, forse quattro ragazze al massimo, tutte di colore, che fin dalla mattina raggiungono la zona di piazza Terracini e di lungarno Pacinotti, offrendo a potenziali clienti qualche minuto di sesso low cost.

C’è anche San Romano tra le stazioni coinvolte nel fenomeno della prostituzione, sulla scia di quanto già da tempo si racconta anche a Empoli e Pontedera. A segnalare il caso sono gli stessi cittadini della frazione montopolese, che ormai da mesi hanno notato le insolite passeggiate di alcune ragazze. Un piccolo gruppetto di donne, che ad orari e giorni diversi raggiungono San Romano solitamente in treno, talvolta da Empoli e altre volte da Pontedera, per poi mettersi a camminare fra piazza Terracini, lungarno Pacinotti e lungarno Guicciardini, provando talvolta ad abbordare con modi garbati passanti e persone ferme in auto nel parcheggio della stazione. Una presenza che sembra aver attirato ormai anche una certa clientela “affezionata”, composta soprattutto da anziani ma non solo, che spesso transitano da piazza Terracini in auto per verificare la presenza o meno delle ragazze.
A farne le spese anche alcune donne di colore che vivono nella frazione, divenute vittime di approcci e avances sessuali da parte di perfetti sconosciuti che le scambiano per prostitute. È quanto ci racconta ad esempio una ragazza residente nei pressi della stazione, costretta ormai a farsi “controllare” dal marito ogni volta che esce fuori di casa per portare a spasso il cane. “È una cosa che succede soprattutto la sera ma spesso anche la mattina – racconta – quando si osserva una ronda di auto dentro il parcheggio di piazza Terracini. Quando esco mi capita spesso che diverse macchine si avvicinino, e qualche volta qualcuno si avvicina chiedendomi tariffe e prestazioni. Ovviamente rispondo a tono e li mando a quel paese, ma si tratta comunque di una cosa imbarazzante”.
L’assessore Roberto Marzini, delegato alla polizia municipale, conferma l’esistenza del fenomeno in zona stazione, pur precisando che le “armi” a disposizione dell’ente sono comunque insufficienti. “Ne ho parlato spesso con la nostra comandante – spiega -. Purtroppo, se non riesci a documentare l’effettivo scambio di denaro diventa impossibile configurare la prostituzione. Quello che abbiamo cercato di fare è stato intensificare i controlli, sia da parte della polizia municipale sia dei carabinieri, che conoscono il fenomeno e se ne stanno interessando. Il tutto con l’obiettivo di scoraggiare quanto meno i clienti. Quando arriviamo sul posto, il massimo che possiamo fare a queste ragazze è chiedere i documenti e controllare che abbiano il permesso di soggiorno”.
La percezione delle autorità, tuttavia, è che il fenomeno sia da iscrivere in un problema di disagio, mentre non sembrerebbe esserci dietro una vera e propria organizzazione che gestisce le ragazze.
Ad ogni modo, secondo l’amministrazione, il problema prostituzione è da inserire nel grande tema relativo al degrado della stazione, per il quale era stato presentato anche un apposito progetto nel bando dei cosiddetti Piu. “Oltre a questo – riprende Marzini – stiamo sollecitando da tempo Rfi perché crei un punto informativo all’interno della stazione, in modo da garantire almeno una presenza, oltre a richiedere l’ex scalo merci per crearci un parcheggio. Fino ad oggi, però, non abbiamo mai ottenuto niente”.

 

Giacomo Pelfer

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