Una cena e una mostra al posto della Festa dell’Unità: Santa Croce sull’Arno si riorganizza

"L’Italia sta affrontando una situazione politica e sociale che ci fa sentire l’urgenza di un confronto"

“A luglio, nel rispetto delle normative vigenti, abbiamo in programma di organizzare una cena in uno spazio pubblico all’aperto e a settembre proporremo alcune iniziative politiche, che aspettiamo a definire perché consapevoli delle incertezze di questi tempi. In questi giorni in cui i volontari sarebbero stati impegnati nel montaggio degli stand, stiamo raccogliendo fotografie delle tante passate edizioni della Festa dell’Unità, che a breve faranno parte di una piccola mostra allestita nei locali della sede del Pd in corso Mazzini, che vorremmo fosse un Amarcord che dal passato ci proietti in un futuro denso di incertezze che vogliamo trasformare in opportunità e speranze”. Così il Pd di Santa Croce sull’Arno e Staffoli annuncia che l’annuale Festa dell’Unità non ci sarà, almeno nella forma tradizionale.

“Nel corso del tempo – spiega la segretaria Ivetta Parentini -, mano a mano che il nostro Partito cambiava nome e allargava le sue appartenenze, si è provato a cambiarle denominazione, ma per chi la frequentava è sempre rimasta la Festa de l’Unità e bene è stato riportarla al suo nome originario, quello in cui, a prescindere dalle diverse provenienze politiche, tutti ci riconosciamo.

Si tratta di un’iniziativa che, tradizionalmente, è stata sempre occasione di dibattito politico, locale, regionale, nazionale a cui ha unito la volontà di programmare momenti di socializzazione e condivisione. Già nella preparazione degli stand iniziava la condivisione con l’instancabile Mauro Bachini, sempre pronto a dare direttive di montaggio e, soprattutto, a farsene carico. Nominiamo solo lui, riconosciuto factotum della Festa, per non fare torto a nessuno dei tanti volontari e alle associazioni che, tutti gli anni, dal lontano 1958, hanno contribuito a rendere possibile questo evento.

Ci siamo chiesti come fare in modo che, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia da covid 19, potessimo dare comunque vita a momenti di condivisione e dibattito politico, seppure in forma limitata. L’Italia sta affrontando e affronterà nel prossimo futuro una situazione politica e sociale che ci fa sentire l’urgenza di un confronto tra cittadini e con le parti politiche. Abbiamo bisogno, più che mai, di socializzare e confrontarci e abbiamo domande da fare, dubbi da sciogliere, proposte,  e non vogliamo rinunciare a proporli ed aprirci ad un dibattito”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.