Pilastri: “La bandiera del Pd sulle scuole di tutti: occasione di aggregazione persa”

“Ne hanno fatto una Festa dell’Unità itinerante. Giocano a forzare il sistema”
“La situazione è francamente imbarazzante e sconcertante: siamo di fronte ad una precisa quanto disperata strategia del Pd fatta di furbate per tentare di riconquistare scampoli di quel terreno che ogni giorno sta perdendo, con iniziative che violano le norme della par condicio elettorale”. Lo dice Leonardo Pilastri, candidato a consigliere regionale della lista Lega – Salvini nel collegio Firenze 3 Empolese Valdelsa.
“Ben tre sindaci Pd della zona – spiega -, improvvisamente, tutti insieme e contemporaneamente, si sono dimenticati che siamo in periodo elettorale e che ci sono le rigide norme della par condicio. A Fucecchio(qui), a Montelupo Fiorentino e a Cerreto Guidi sono state inaugurate tre nuove scuole in due giorni, in un periodo durante il quale, secondo la normativa vigente, le Amministrazioni si dovrebbero astenere da ogni manifestazione ‘con contenuti intrinsecamente elettorali’ o propagandistici, incluse le inaugurazioni di opere pubbliche.
Invece, come nel più puro stile Pd, loro fanno quello che vogliono, loro si sentono padroni, loro ‘usano’ la cosa pubblica, con i cittadini che diventano, nella loro testa, mere comparse nelle manifestazioni e complemento oggetto delle loro attività. E allora, forza con i tagli di nastri in periodo elettorale, nel più puro stile del loro candidato alla presidenza Giani, vera auctoritas nel settore. Alla presenza, fra l’altro, di un candidato (anzi, ‘del’ candidato del Pd, ossia Sostegni, perché sembra che ci sia solo lui…) a consigliere regionale, che se le sta girando tutte, queste festicciole, ufficialmente ‘delegato’, pare, dalla Giunta regionale, in modo scandalosamente inopportuno e border line rispetto alle norme.
Il tutto, doverosamente documentato con bellissime foto di bambini con palloncini colorati ed ampiamente riportato dalla stampa. Ma quello che è da rilevare e che assume molta più importanza, se possibile, dell’eventuale violazione delle norme della par condicio, è che hanno veramente sciupato delle occasioni che, se fossero state gestite in modo appena appena normale e intelligente ed in linea con i criteri democratici, avrebbero potuto significare un bellissimo momento di aggregazione popolare, senza colorazioni politiche, con tanta gente che avrebbe potuto realmente stringersi per festeggiare insieme un ‘lieto evento’ epocale: rendere disponibili tre nuove scuole, nel nostro territorio, non è cosa di tutti i giorni.
E, invece, ne hanno fatto una Festa dell’Unità itinerante, di prestigio, vista la presenza dei gonfaloni comunali e dei sindaci in veste ufficiale. In questo desolante mare di mediocrità istituzionale, spicca il caso di Cerreto. La scuola primaria Santi Saccenti era stata danneggiata nel 2014 da un evento meteorologico furioso, un downburst, a cui è legato anche un ricordo drammatico personale. Quel giorno, nonostante gli avvisi disperati di alcuni genitori circa l’inferno che si stava scatenando, uno scuolabus pieno di bambini fu fatto partire comunque dalla scuola della Querce (si, quella appena ‘inaugurata’).
Nel mezzo della tempesta, con alberi che cadevano in mezzo alla strada davanti allo scuolabus, solo un intervento soprannaturale evitò che i bambini a bordo subissero danni. Fra quei bambini nello scuolabus c’era anche mia figlia. Avrei voluto essere presente a quella inaugurazione, come tutti i cittadini della zona, non solo cerretesi, che furono interessati da quel dramma. Per ricordare insieme e per significare insieme la rinascita. Invece, a me e a tanti altri cittadini, hanno tolto anche il diritto di ricordare un pezzo della nostra storia recente.
E a proposito di memoria, la ‘nuova’ scuola cerretese cambierà nome. Ancora non lo hanno scelto (c’era fretta! Bisognava inaugurare!!) ma sicuramente sarà un nome di una grande personalità cara alla Sinistra, molto significativa, ma assolutamente non legata al territorio. In ogni caso, il nuovo nome andrà a cancellare quello di Giovan Santi Saccenti, eminente uomo di cultura cerretese vissuto tra il XVII ed il XVIII secolo, famoso per la sua dirittura morale, vanto della comunità cerretese, che ricoprì anche la carica di Gonfaloniere.
Siamo di fronte all’ennesima puntata della politica di ‘rieducazione culturale’ del territorio attuata dalla Sinistra in questi ultimi decenni: i borghi, i paesi, le città dell’Empolese Valdelsa devono essere ‘omologati’: quindi, via ogni pericoloso riferimento ad un passato locale troppo eccezionale, via ogni ipotesi di ricordo di grandi personalità del paese, anche vissute nel recente passato. Come accadeva in Unione Sovietica, dove le specificità delle Nazioni che la componevano vennero obliterate, anche con deportazioni, tentando di cancellarne le radici storiche e culturali.
Faremo ricorso all’AgCom per tali violazioni delle norme della par condicio elettorale? Non lo so. Loro sanno benissimo che una eventuale decisione arriverà solo dopo che il voto sarà stato espresso, domenica prossima. Quindi, continueranno a fregarsene delle norme e a continuare a inaugurare le cose più improbabili, nei prossimi giorni. Loro giocano con i tempi tecnici di gestione dei ricorsi, con le norme, con le istituzioni, con il Diritto, con il popolo. Giocano a forzare il sistema, a stressarlo, ad usarlo per il proprio tornaconto.
Che dire? Siamo di fronte ad un fenomeno sconcertante. La Sinistra ha preso coscienza che i cittadini hanno finalmente aperto gli occhi sulle sciagure da essi stessi provocate nel territorio e sulle occasioni perdute ed esprimeranno il loro desiderio di cambiamento nella libertà e nel silenzio dell’urna, domenica prossima, e faranno concludere un ciclo. E allora, come i piloti kamikaze durante la Guerra che si schiantavano sui ponti delle portaerei americane a battaglia ormai perduta, avanti, fino alla fine, comunque, anche a costo di mettere in discussione le norme che i sindaci, dovrebbero essere, invece, i primi ad osservare.
Cercando di dimostrare il loro ‘possesso’ sulle nostre terre e perseguendo, imperterriti, obiettivi strategici di annichilimento delle radici culturali locali del nostro territorio. Ma il popolo, domenica prossima, metterà fine a questo scempio”.