Rimosse le lapidi della discordia foto

Le lapidi dell’eccidio del duomo di San Miniato sono state tolte dalla facciata del palazzo comunale. La rimozione delle lapidi, che hanno sollevato molte  polemiche per i contrapposti racconti sulle responsabilità della strage, era già stata annunciata da tempo dall’amministrazione comunale.

“Questo percorso è iniziato oltre un anno fa, quando lanciai la proposta e avviammo le procedure con i consueti passaggi all’interno degli organi deputati – spiega il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini -. D’accordo con la giunta abbiamo deciso di procedere alla rimozione delle lapidi dalla facciata del palazzo comunale perché i tempi sono maturi; interpretano la guerra rappresentando due momenti storici differenti e, senza togliere nulla alla veridicità storica degli avvenimenti, sui quali è stata fatta opportuna chiarezza, non ci sembrava opportuno che rimanessero affisse ad un edificio istituzionale per eccellenza – spiega ancora il sindaco -. Avere accertato come siano andati realmente i fatti, è il riscatto che i familiari di queste 55 vittime hanno avuto dalla giustizia; togliere le lapidi non significa nascondere la verità ma rendere giustizia all’impegno e alla dedizione degli antifascisti, il cui ruolo e la cui memoria è un importante tassello che ci permette di conoscere chi siamo. Togliere le lapidi per ricollocarle in un posto più idoneo, come il futuro Museo della Memoria, vuol dire mettere a disposizione della cittadinanza la testimonianza di un passato che ci appartiene ma che, secondo noi, non ha più necessità di essere affisso alle pareti di un luogo pubblico, mentre potrebbero acquisire un senso maggiore per chiunque le legge, se collocate in un luogo idoneo, corredato da spiegazioni e testimonianze storiche che ricostruiscano una pagine triste, ma vera, della storia di San Miniato”.

 

 

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