Esplosione alla Biokimica, ma è solo un’esercitazione foto

Sono le 14,45 di sabato 20 ottobre quando la sirena del grande stabilimento del Gruppo Biokimica di Santa Croce sull’Arno comincia a suonare. C’è stato un incidente causato da un’esplosione e delle sostanze chimiche, per lo più acidi, sono presenti nell’aria intorno e dentro allo stabilimento. Ci sono vari feriti, alcuni hanno riportato traumi, altri sono nel perimetro più pericoloso privi di conoscenza ed esposti agli acidi disciolti nell’aria. Comincia così l’esercitazione della protezione civile che ha chiuso la giornata di lavori del convegno organizzato dalla Misericordia di Santa Croce.

Una grande esercitazione per rispondere a una maxi emergenza, per testare la preparazione dei volontari delle associazioni impegnate nel sistema dell’emergenza urgenza e del personale della Asl Toscana Centro a cominciare dai medici specializzati in questo tipo di interventi. A dirigere le operazioni c’è il direttore dell’emergenza urgenza Alessio Lubrani del 118 di Pistoia e il direttore della maxi emergenze e degli eventi straordinari della Asl Toscana Centro Federico Gelli. Nell’esercitazione sono coinvolte oltre un centinaio di persone ciascuna per testare il proprio grado di preparazione e vedere se la macchina così come è organizzata funziona. Alla fine i feriti saranno 18: 8 contaminati da sostanze chimiche pericolose e 10 con ferite convenzionali dovute all’esplosione e tutti saranno stati tratti in salvo in breve tempo. Ad assistere all’esercitazione ci sono anche i vigili del fuoco di Castelfranco di Sotto.
Lo scenario riprodotto è abbastanza apocalittico e la situazione è tragica: c’è chi urla per lo choc, chi si lamenta e chi è incastrato sotto gli scaffali di acciaio, poi ci sono i feriti ancora più gravi, quelli rimasti nel deposito degli acidi, per raggiungerli il personale sanitario, i medici in primo luogo devono vestirsi con le tutte gialle sigillate e respirare con maschere e bombole d’ossigeno. I momenti di concitazione, anche se è un’esercitazione, non mancano, ma alla fine anche  i feriti rimasti privi di conoscenza nel padiglione contaminato dagli acidi vengono tratti in salvo. L’esercitazione è talmente realistica che c’è anche chi ha il volto sfigurato e le mani ustionate. Oltre che gente preoccupata tutta intorno, colpita da tutti quei mezzi di soccorso. 
Una simulazione in cui la Misericordia e la Asl hanno coinvolto anche la protezione civile del comune di Santa Croce sull’Arno coordinata dall’assessore Piero Conservi, che poi nella realtà oltre l’esercitazione ha reso possibile con il suo lavoro questa giornata dedicata alle Misericordie insieme al presidente della confraternita di Santa Croce Alessandro Marconcini.
Dopo che è scattato l’allarme, i dipendenti in grado di allontanarsi dallo stabilimento escono subito e si raggruppano vicino all’uscita ovest dell’impianto. In pochi minuti arriva la prima automedica e subito si capisce che la situazione è grave. A breve seguono i vigili del fuoco e poi le varie Misericordie e la Croce Rossa con i propri mezzi e i propri uomini. In meno di mezz’ora, mentre i medici prendono in carico i primi feriti andandoli a cercare nello stabilimento, nel piazzale esterno della Biokimica viene allestito un punto di soccorso avanzato dove è possibile decontaminare chi è rimasto esposto all’acido solforico e all’acido tioglicolico, i due composti chimici di cui è stata simulata la fuoriuscita a seguito dell’esplosione.
Fuori, nella strada invece, ci sono le prime tende da campo dove i medici prestano i soccorsi necessari a stabilizzare i pazienti in attesa del trasferimento all’ospedale di Pescia.
Una grande operazione di protezione civile che per le aziende a rischio rilevante del Comprensorio è anche la prima resa possibile grazie alla disponibilità del Gruppo Biokimica.
Sul campo c’è anche Lubrani a seguire tutte le fasi e Federico Gelli che spiega: “Questa è un’esercitazione molto importante per le strutture sanitarie, per i volontari e per il territorio. È la prima volta che si simula una maxi emergenza e sono contento che i protocolli e le disposizioni per soccorrere i feriti e garantire la sicurezza delle persone da parte della Asl ma anche dei volontari, si siano rivelati efficaci. Essere preparati è fondamentale e oggi si è visto che i protocolli sono giusti e funzionano, la macchina è ben rodata”.
Per la cronaca, all’esercitazione hanno partecipato 17 associazioni di volontariato tra cui: la Misericordia di Santa Croce sull’Arno, la Misericordia di Pontedera, La Misericordia di Buti, la Misericordia di San Miniato Basso, la Misericordia di Castelfranco di Sotto, la Misericordia di Montecalvoli, la Misericordia di San Miniato, la Misericordia di Massa Macinaia (Capannori), la Croce Rossa di Castelfranco di Sotto, la Croce Rossa di Empoli, la Pubblica Assistenza di Fucecchio, la Pubblica Assistenza di Montopoli, la Pubblica Assistenza di Orentano. Presente anche personale del servizio Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze. Come da piano del sistema emergenze Nbcr (scenari Nucleari, Biologici, Chimici, Radiologici), la Città Metropolitana di Firenze ha movimentato e montato la tenda di decontaminazione in eventi regionali e nazionali su richiesta della centrale operativa 118.

Gabriele Mori

 

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