Tuttocuoio tra professionisti e dilettanti, gli scenari

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Sono giorni di attesa in casa Tuttocuoio. Il futuro della squadra è tecnicamente nelle mani del presidente Andrea Dolfi. Una decisione difficile da cui però passa il futuro della storica squadra di Ponte a Egola. Al momento le possibilità sono quattro e tutte in qualche modo gravose, in alcuni casi dal punto di vista economico in altri per il futuro del calcio al Leporaia e in ogni modo è facile immaginare che sarà una decisione sofferta. (Nella foto Andrea Dolfi e altri membri della compagine neroverde durante la presentazione della squadra in piazza Spalletti prima dell’inizio della stagione 2016-17)

Dolfi ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà i giornalisti per presentare le decisioni prese, forse già nel corso della settimana. La prima soluzione che al momento sembra meno probabile, ma che tecnicamente sarebbe percorribile è quella di chiedere il ripescaggio in Lega Pro, per il Tuttocuoio e andare ad affrontare nel caso che l’operazione vada in porto, un altro anno tra i professionisti. Una soluzione che da un lato per la società sarebbe onerosa in quanto per la presentazione della domanda di ripescaggio si parla di un contributo a fondo perduto di circa 300mila euro, ma dall’altro permetterebbe di proseguire l’avventura pur tra non poche difficoltà a cominciare da un campo che non può ospitare le partite di questa categoria. Nelle ultime dichiarazioni pubbliche Dolfi non si è sbottonato ma sembrerebbe aver lasciato intendere che il ripescaggio potrebbe non essere nelle intenzioni della società, forse anche perché l’operazione ha un margine di incertezza quasi imponderabile.
A questo punto se non sarà ripescaggio si aprono altri scenari, tre quelli ipotizzabili. Il primo prevederebbe, vista la retrocessione, l’iscrizione al campionato di Serie D per andare ad affrontare una stagione economicamente meno impegnativa di una Lega Pro, ma comunque pur sempre di rilievo, con il vantaggio che il campo di casa, in questo caso, il Leporaia potrebbe ospitare le partite casalinghe. Un vantaggio non da poco. Questo però comporterebbe di rimodulare la squadra e le ambizioni. Con buona probabilità molti giocatori neroverdi andrebbero a cercare una nuova collocazione per la prossima stagione, per non andare a giocare un campionato dilettanti. Stesso scenario quello che comporterebbe invece una ripartenza dalla Terza categoria. Ipotesi questa che comporterebbe per il Tuttocuoio di restare nell’universo Figc anche se andrebbe ad affrontare un campionato provinciale. Per prendere questa decisione ci sarebbe tempo fino a settembre. Una ripartenza dalle basi in questo caso con il Tuttocuoio che però cambierebbe completamente fisionomia.
Ultima ipotesi che tutti si augurano di non dover affrontare e al momento non sembrerebbero esserci i presupposti per ipotizzarla, un disimpegno da parte dell’attuale compagine societaria. Questa soluzione comporterebbe probabilmente il coinvolgimento del comune che a quel punto dovrebbe da un lato attrezzarsi per la gestione del Leporaia e magari anche per andare ad individuare, dietro richiesta degli organi competenti un nuovo gestore di campo e società almeno in ambito provvisorio per evitare di far finire il calcio a Ponte Egola e la storia del Tuttocuoio, che tra alti e bassi ormai va avanti da oltre 60 anni. Una soluzione che potrebbe mettere gli amministratori comunali di fronte a nuove decisioni da prendere e nuove responsabilità.

 

Gabriele Mori
Andrea Signorini

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