Acquista due concessioni ma la salma del nonno non si trova

Nel processo si scopre che, mancando una richiesta formale, le spoglie sono finite nell'ossario

Non trova più la salma del nonno e denuncia tutti ma alla fine, dopo le ricostruzioni investigative e le verifiche, viene fuori che purtroppo le spoglie sono finite nell’ossario comune. Impossibile quindi ormai recuperare i resti del congiunto e i familiari dovranno “accontentarsi” di un loculo a lui dedicato, ma vuoto.

La rocambolesca e incredibile vicenda è accaduta in un comune della provincia di Pisa e nonostante l’enorme dolore dei parenti durante il contenzioso giudiziario con il Comune, non sono emersi illeciti ma solo fraintendimenti del tutto casuali e anzi imputabili ai parenti da un punto di vista della legge, e l’uomo ora è stato anche condannato a 7mila euro di spese processuali dopo che il Tribunale di Pisa ha respinto il suo ricorso. Da un punto di vista umano ovviamente è tutto un altro discorso.

In pratica l’uomo, quando è andato a comprare ben due concessioni in comune, ha comunicato solo a voce all’impiegato di disporre la tumulazione del nonno in uno dei due loculi e fidandosi che ciò sarebbe bastato, non ha formalizzato per iscritto la richiesta. Inesorabilmente questo ha portato alla piena estromissione del Comune, dal punto di vista giudiziario civile e penale, rispetto ai fatti e alla sequenza di avvenimenti che così tanto dolore hanno provocato ai familiari. Tutto ha inizio nel 2014 quando dal Comune avvisano i familiari che la concessione per il loculo era scaduta. In questo loculo c’era la salma del nonno del ricorrente. L’uomo si precipita in Comune e acquista la concessione, ma di un altro loculo perché nel frattempo il precedente era già stato comprato da altre persone. E proprio nel momento dell’acquisto compie “la leggerezza” che darà il via all’intera vicenda giudiziaria e umana.

Chiarisce infatti la sentenza pubblicata il 23 gennaio scorso: “Il 18 novembre del 2014 in occasione della estumulazione straordinaria della salma posta nel detto loculo a luglio, a causa della revoca della concessione per motivi estranei alla presente fattispecie, risultava che i resti non erano presenti nel loculo”. L’uomo purtroppo comunica solo a voce le sue richieste e non le mette per iscritto convinto che questo basti, ma purtroppo le cose sono poi andate diversamente e senza la richiesta formale, le spoglie del nonno sono finite “alla terra”. Si legge infatti ancora chiaramente in sentenza: “Quindi non c’è stato smarrimento, non sono stati persi i resti mortali ma, scaduta la concessione trentennale, dopo l’estumulazione richiesta dal nuovo titolare della concessione del loculo, in assenza di diverse indicazioni, sono stati posti nell’ossario comune”.

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