Fucecchio, intitolato a San Candido l’organo della Collegiata con gli stemmi delle contrade

Cerimonia ieri (10 dicembre) nella Chiesa con il violino del maestro Roberto Duma

Ieri pomeriggio (10 dicembre) nella Chiesa Collegiata il suono del violino del maestro Roberto Duma (strumento costruito nel 1775) e i colori delle dodici contrade del palio Città di Fucecchio, hanno dato vita a un momento atteso da tempo.

“Insieme al consiglio di amministrazione del palio capitanato da Niccolò Cannella e coordinato dalla vicepresidente Tania Benvenuti e a tutte le contrade che ieri erano rappresentate dai loro presidenti infatti, questa nostra comunità voleva dare un segno che rimanesse nella storia della città – spiegano gli organizzatori -: intitolare l’organo espressivo della Collegiata a san Candido patrono della città e del Comune le cui spoglie (volute dall’amministrazione comunale del tempo) giunsero a Fucecchio nel 1665 e portate solennemente nella Collegiata dove tutt’ora sono esposte alla venerazione dei fedeli”.

organo Chiesa Collegiata

Erano presenti oltre al Cda e ai presidenti delle contrade l’assessore alla cultura e al palio Daniele Cei, l’architetto Paolo Caparrini che ha coordinato i lavori, la pittrice Benedetta Chiari e Aurora Petti allieva del maestro Duma che ha eseguito una Ciaccona da lui composta.

Ai saluti di benvenuto e alla presentazione del lavoro artistico si è intercalato il recital del maestro Roberto Duma, seguito poi dalla benedizione dello strumento impartita da don Andrea Cristiani, arciprete di Fucecchio, attraverso la formula particolare prevista per queste occasioni. La facciata dell’organo espressivo si è quindi arricchita dei colori dei dodici stemmi delle contrade. Al centro lo stemma del Comune di Fucecchio, dal quale si snoda un velato nastro rifinito a foglia d’oro che abbraccia così, simbolicamente, tutto il popolo delle contrade facendone una sola unità che, assieme, dà vita a quella “passione” che anima ogni anno il mese di maggio.

“Questa realizzazione artistica, resa magnificamente fruibile ai nostri occhi dalla giovanissima e abile mano di Benedetta Chiari, la possiamo definire una sinfonia di emozioni e colori, una partitura musicale raffigurata, dove in ogni stemma risuonano storie, emozioni, gioie lieti e tristi della vita, vittorie e sconfitte – dicono ancora -. Accostare l’arte pittorica alla musica è un sinonimo; se nella musica ogni suono deve essere amalgamato agli altri per intessere armonie uniche e irripetibili così, ogni colore dovrà essere ben amalgamato nella giusta misura per ottenere dipinti e sfumature che si armonizzano perfettamente tra loro”.

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