“I tempi di vestizione devono essere retribuiti per intero”, sciopero con presidio ad Aquarno

"In oltre un anno di richieste e rivendicazioni e diversi incontri mirati a trovare un accordo, abbiamo sempre ottenuto un rifiuto netto"

“Ribadiamo con fermezza che i tempi di vestizione, se resi obbligatori da esigenze aziendali o di sicurezza, sono tempo di lavoro e devono essere retribuiti per intero e regolarmente”. Così Filctem Cgil, Uiltrasporti Uil, Usb Lavoro Privato dichiarano lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e dei tempi aggiuntivi di lavoro richiesti e un pacchetto di 8 ore di sciopero con le prime 4 ore di sciopero a fine turno proclamate per martedì 30 aprile con presidio davanti ai cancelli del Consorzio Aquarno a Santa Croce sull’Arno dalle 12 alle 13.

“L’azienda che gestisce l’acque reflue delle imprese del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno – spiegano i referenti delle sigle sindacali Alessandro Conforti, Massimo Marino, Simone Selmi -, per garantire la salute e sicurezza dei propri dipendenti ha la necessità che essi non vengano a contatto diretto con il prodotto oggetto di trattamento e depurazione in tutte le fasi di lavorazione. Per tale motivo l’azienda chiede ai suoi dipendenti di presentarsi al lavoro con largo anticipo sull’orario di ingresso di ogni turno di lavoro in modo da poter indossare gli idonei indumenti protettivi.

Dopo oltre un anno di numerose richieste e rivendicazioni e a seguito di diversi incontri mirati a trovare un accordo che riconosca questo tempo aggiuntivo come tempo di lavoro effettivo abbiamo sempre ottenuto un rifiuto netto a trovare qualsiasi soluzione.
Pertanto l’assemblea dei lavoratori del Consorzio Aquarno svoltasi venerdì 12 aprile 2024 ha dato mandato ai sindacati di tentare un ultima richiesta d’incontro finalizzata a trovare una soluzione a tale tematica, molto sentita, ed in assenza di risposta di intraprendere tutte le iniziative sindacali che riterremo più opportune.
Purtroppo per l’ennesima volta l’azienda si è dimostrata sorda alle richieste legittime dei propri dipendenti ed ha rigettato la richiesta di incontro, formalizzata in modo unitario da tutte le sigle sindacali, rifiutando ancora una volta di aprire il confronto e non lasciando altra alternativa ai lavoratori”.

Resta la disponibilità sindacale a riaprire il confronto ma, “alla luce della situazione che si è venuta a determinare, chiediamo all’azienda di prendere atto delle richieste emerse e di avanzare risposte concrete sui temi oggetto del confronto. In assenza di riscontri positivi siamo determinati a proseguire con la mobilitazione per respingere l’attacco al salario e alle tutele dei lavoratori e per non creare un pericoloso precedente sul nostro territorio”.

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