Nuovi frutti nella terra della strage: l’olio di Capaci sarà donato alla diocesi di San Miniato

La polizia lo porterà nella messa di giovedì santo

Quest’anno ricorre il 31esimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita i tre giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo e gli otto poliziotti della loro scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi.

La polizia di Stato ha accolto l’iniziativa promossa dalla associazione “Quarto Savona 15” (la sigla radio dell’auto di scorta), animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta, che proprio a Capaci coltiva un uliveto nel “Giardino della Memoria” dove sono stati piantumati diversi alberi d’ulivo, ognuno dedicato ad una persona delle Istituzioni caduta per mano mafiosa. L’iniziativa, accolta con favore dalla Conferenza Episcopale Italiana, è quella di donare a ogni diocesi del Paese un’ampolla con l’olio raccolto, così che i vescovi valutino la possibilità di consacrarlo nella messa crismale della Settimana Santa, per essere utilizzato come olio santo nell’anno liturgico per le cresime, le ordinazioni sacerdotali e così via.

Il segnale cui mira l’iniziativa è quello che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri della giustizia possa assurgere a simbolo di redenzione, in considerazione anche del fatto che la mafia ha tentato di strumentalizzare il sentimento religioso di alcuni siciliani, manipolandolo a giustificazione dei crimini orrendi commessi dagli affiliati.
Stamani il Questore Gaetano Bonaccorso si è recato in arcidiocesi a Pisa, ricevuto dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, cui ha portato in dono l’ampolla dell’olio raccolto a Capaci, che sarà benedetta durante la solenne messa in Duomo giovedì santo. Mercoledì santo la Polizia porterà in dono al vescovo di Volterra Roberto Campiotti una ampolla di olio di Capaci, giovedì santo sarà portata al vescovo della diocesi di San Miniato Giovanni Paccosi, durante la messa crismale in piazza Duomo.

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