Più medici per ridurre liste d’attesa, il punto tra 6 mesi foto

Più di tre ore di resoconti, confronti e dibattiti. Al termine delle quali il sindaco di Fucecchio e presidente della Società della Salute Alessio Spinelli ha dato un nuovo appuntamento, tra 6 mesi, per un ulteriore step sugli sviluppi e gli aggiornamenti sulla sanità nell’Empolese, nel Valdarno e nella Valdelsa.

In una sala consiliare gremita, venerdì 26 luglio a Fucecchio si è tenuto l’incontro “Liste d’attesa in sanità. Quali rimedi e quali prospettive?”, un tema molto sentito dai cittadini, che hanno risposto in tanti e con tante domande e curiosità. L’incontro, voluto e promosso dal neopresidente della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa Alessio Spinelli, si è rivelato quantomai necessario per quello che è stato non solo un punto della situazione, ma soprattutto un dibattito tra le categorie coinvolte (medici di famiglia e farmacisti in primis) sul sistema adottato per la riduzione delle liste d’attesa. Presente anche il consigliere regionale Enrico Sostegni che ha sottolineato l’impegno della Regione e i risultati ottenuti nell’ultimo semestre con una decisa riduzione dei tempi d’attesa per molte tipologie di visite e di interventi.
“A novembre 2018 – ha spiegato Spinelli – affrontammo con Brenda Barnini, all’ora presidente della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, il problema sui tempi di attesa per tac, risonanze magnetiche, ecografie e visite specialistiche a maggio 2019 abbiamo varato il Piano Regionale di governo delle liste di attesa 2019-2021 e mi è sembrato fondamentale fare con la cittadinanza questo step intermedio, comunicare loro quello che è stato fatto in questa prima fase”. Sono stati avviati investimenti per ottimizzare le risorse interne, per incrementare la strumentazione tecnologica, garantire nuove assunzioni, incrementare la risposta territoriale all’offerta e diminuire le liste di attesa. Come? Il direttore generale dell’Usl Toscana Centro Paolo Morello Marchese ha illustrato lo stato di avanzamento degli investimenti fatti: procedure per l’acquisto delle cosiddette “macchine pesanti” (tac per l’ospedale di Fucecchio e risonanza magnetica per quello di Empoli), aumento di personale (tecnici di radiologia e cardiologia), accordo con le strutture private per visite specialistiche, diagnostica ed ecografie e diminuzione delle liste d’attesa con le nuove agende di prenotazione elettroniche, ampliate e gestite dai Cup, che hanno portato da 360 a 30-50 giorni di media di attesa. Proprio dopo la presentazione di questa strategia, che prevede la separazione rigorosa tra primo accesso (prima visita) e successiva presa in carico (visite di controllo o follow up) e la spiegazione del “modello competitivo”, ovvero la gestione degli appuntamenti tramite call center, si sono infiammati gli animi. Un dibattito animato incentrato soprattutto sui problemi di comunicazione ha coinvolto medici, farmacisti e cittadini che non sapevano che chiamando il call center si ha una diminuzione dei tempi di attesa notevoli (ovviamente, sempre in relazione ai codici di priorità assegnati).
Per quanto riguarda il San Pietro Igneo, l’acquisto di un robot farà diventare l’espedale il campo di sperimentazione per tutte le aziende private che parteciperanno alla gara d’appalto per fornire questo strumento innovativo. Il problema principale, evidenziato anche dall’assessore Saccardi e dal direttore Morello, sia per quanto riguarda il pieno sfruttamento delle sale operatorie del San Pietro Igneo ma più in generale per un’ulteriore riduzione delle liste d’attesa, è quella della mancanza del personale medico.
L’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi ha dato un quadro generale della sanità toscana, sottolineando i bilanci in pari della Regione, nonostante vincoli di assunzione e risorse complessive insufficienti per un sistema che da anni è sottofinanziato. Per Saccardi, quello delle liste d’attesa “È un problema che riguarda tutte le regioni. Non a caso il ministero della salute è recentemente intervenuto con un piano nazionale per affrontare il problema. Ci sono alcune specializzazione nelle quali la mancanza di medici è veramente preoccupante. Negli ultimi anni, anche per i progressi compiuti dalla tecnologia per esami e approfondimenti, la richiesta di visite specialistiche è aumentata notevolmente. Occorrono quindi risorse economiche e personale specializzato”.
Per questo, ha ancora aggiunto, la Regione Toscana si è fatta carico di 132 borse di studio di specializzazione finanziandole e ha assunto 150 giovani medici con contratto a tempo determinato da inserire nei pronto soccorso e al 118. Infine, l’assessore ha voluto ricordare che sono pochi mesi che è attivo il nuovo sistema per tagliare le liste di attesa e che sicuramente saranno applicate modifiche e migliorie: “Chiedo di mettere il sistema disponibile immediatamente anche a medici generali e farmacie”.

Giulia Farsetti

 

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