Marzia Fattori sfida Giglioli: “Noi siamo il vero centrosinistra che sa come governare” foto

La candidata sindaca di Riformisti per San Miniato lancia il programma per il rilancio del Comune e delle frazioni: "Obiettivo andare al ballottaggio"

“Noi siamo l’unica alternativa, il centrosinistra in grado di governare come si deve”. Non le manda certo a dire all’attuale amministrazione sanminiatese Marzia Fattori, nella sua prima uscita pubblica a fianco dei Riformisti per San Miniato. E’ iniziata così, questo pomeriggio al circolo di Molino d’Egola, “in una delle 17 frazioni e non nel capoluogo per una scelta precisa, votata a tornare fra i cittadini di tutto il comune” l’avventura della ex assessora dimessasi, che partita dalla volontà di “non gettare fango sugli altri candidati” ha però voluto spiegare una volta per tutte cosa ha messo fine alla sua esperienza di governo in qualità di delegata ai lavori pubblici.

“Gli anni in giunta con l’attuale sindaco sono stati una tragedia – ha detto di fronte alla platea. – Ho toccato con mano la sua incapacità di portare avanti una politica puntuale, concreta e collegiale. E non credete che sia stata a guardare. Ho sempre espresso il mio pensiero e tentato di portare avanti un programma che mi era ben chiaro. Il 7 aprile 2023, poi, mi sono astenuta sul rendiconto di gestione, cosa che non era mai successa ad opera di un assessore in carica. Fino al 9 gennaio, quando ho deciso di dimettermi. Mi sarei potuta tappare il naso e continuare come mi hanno detto alcuni, ma come ho detto a suo tempo ritenevo non esistessero più le condizioni. Il sindaco è stato incapace di gestire una giunta pressochè inesistente, incapace di avere una visione a lungo termine di questo comune e quindi ha governato seguendo le dettature delle dirigenze tecniche degli uffici. Un sindaco che quando va bene fa le risatine in faccia ai cittadini. Questa cosa però mi è servita: ad avere ben chiaro come non si amministra il comune”.

La versione dei Riformisti

Parole durissime che, in forme più soft, sono di fatto riecheggiare anche nelle parole di Simone Telleschi, attuale presidente dei Riformisti per San Miniato. “Realtà nata nel 2014 come lista di sostegno alla seconda legislatura Gabbanini – ha ricordato –. Partita quasi in sordina, prese il 5% e, pure senza alcun consigliere, ha voluto portare avanti quell’esperienza, con la nascita anche dell’associazione”. Sulla legislatura a guida Giglioli anche Telleschi è tranchant: “Giglioli non era benvisto praticamente da nessuno dei nostri associati nel 2019, ma dopo lunga trattativa, sperando che le persone che avrebbe avuto vicino lo avrebbero potuto aiutare e fare la differenza, ci siamo stati. Abbiamo avuto un assessore, un consigliere e numerose persone nelle commissioni. Alla luce di questi anni di esperienza possiamo dirlo: per noi Giglioli non è la persona adatta. Non ci ha mai coinvolto né contattato, riuscendo comunque a portarsi dietro alcune persone di nostra fiducia che forse troverete fra le file del Parito Democratico. Ci siamo divisi da alcuni di loro, alcuni ci hanno lasciato, ma noi siamo andati per la nostra strada”.

I motivi della candidatura

Originaria di Castelfranco Di Sotto, architetto, 58 anni, un marito e due figli, già dedita alla libera professione, dipendente del comune di Pieve a Nievole dal 2020, Fattori a San Miniato è soprattutto nota alle cronache recenti in qualità proprio come assessora ai lavori pubblici nella legislatura in scadenza e per la l’addio alla giunta di alcuni mesi fa, in polemica con una maggioranza. Frattura che alla fine ha finito per coinvolgere parallelamente il gruppo dei Riformisti per San Miniato, che dopo anni di sostegno al centrosinistra hanno deciso per la corsa in solitaria “nel nome dei valori del centrosinistra”. Non è forse un caso, prendendo le mosse da quell’accusa di “immobilismo” rivolta al sindaco attuale che da tempo serpeggia dentro e fuori i confini di una ex coalizione ormai in crisi, che la parola più utilizzata da Fattori nella sua presentazione per il suo programma è “concretezza”. “Mi candido a sindaco di San Miniato perchè credo di aver maturato l’esperienza necessaria per poter affrontare le tante problematiche del territorio in maniera diversa dal passato – dice la candidata – Credo nei valori del centrosinsitra ma soprattutto credo nel fatto che si possa essere al servizio dei cittadini solo se si affrontano le loro esigenze con concretezza e senza sognare, applicandosi con costanza e umiltà giono dopo giorno al di là dell’appartenenza partitica”.

Il programma

“C’è nel comune un bisogno che si tocca con mano di avere risposte vere, certe, motivate – ha detto. – Dobbiamo tornare a farci carico dei problemi dei cittadini, valorizzare i servizi per gli anziani, affrontare il tema importante del lavoro, delle emergenze sociali, della fragilità e non solo. Proprio per questo per dare risposte a tutto ciò a nostro modo di vedere serve una riorganizzazione totale di tutta la macchina amministrativa. Come serve un nuovo approccio per i servizi tecnici e dei lavori pubblici: oggi ci sono pratiche ferme da due anni, non è tollerabile una cosa del genere. Come non è tollerabile che a San Miniato non ci sia più una vera progettualità capace di attrarre finanziamenti senza rincorrere di volta in volta le emergenze”.

Soldi che per Fattori, comunque, ci sarebbero. E non verrebbero utilizzati. “Il bilancio va rivisto completamente in forma condivisa. Perché il Comune non deve accantonare, come fatto in questi anni, con 18milioni di euro in cassa – dice – soldi che, ad esempio, potrebbero essere spesi in investimenti ma anche per contenere ed abbassare aliquote e tariffe. O per fare una manutenzione seria, programmata, condivisa con consulte e cittadini, con una scala di priorità non dettata dall’emergenza del momento. Una politica che anche sulla scuola ed i 26 plessi presenti nel comune non lasci abbandonati i territori. Il liceo Marconi merita di più, merita una sede definitiva all’altezza delle aspettative di ragazzi e famiglie. La provincia in questo deve essere chiara ma lo deve essere anche il comune, cercando quello che non è stato fatto in questi anni: un tavolo con l’ente provinciale e anche con i comuni del Comprensorio”.

Le proposte sulle frazioni

Vari i temi affrontati, nerbo del programma: dall’intervenire sugli impianti sportivi e la manutenzione “carente” al turismo a cui dare “un’impronta non più localistica”. Varie le proposte vagamente accennate sulle frazioni: dal miglioramento della qualità urbana e maggiori spazi pubblici per San Miniato Basso a migliori e più sicuri attraversamenti e marciapiedi per La Scala, da “un tavolo di concertazione pubblico-privato per gestire i volumi dismessi delle concerie” a Ponte a Egola alla previsione di un piano di mobilità sostenibile e ciclopedonali fra Ponte a Egola e Molino, dal completamento della nuova scuola e recupero della vecchia come spazio di aggregazione a Ponte a Elsa alla costruzione del nuovo ponte sull’Elsa a Isola e la messa in sicurezza della cassa d’esondazione a Roffia, dagli interventi di sicurezza idraulica e riqualificazione dell’interporto a San Donato al miglioramento della sicurezza a San Romano, fino al “miglioramento delle manutenzioni” in Valdegola e alla “migliore prevenzione del rischio idraulico e gestione dell’assetto idrogeologico del territorio” su tutto il comune. “Qualcuno mi può giustamente chiedere: ‘ma perchè non le hai fatte tutte prima queste cose, mentre eri in comune?’ Semplicemente perchè non sono stata ascoltata. Credo che San Miniato si meriti una giunta ed una squadra di governo di persone che rompano con certi approcci al governo, che non abbiano fatto della politica la loro sola ragione di vita. Un approccio più pragmatico e più disinteressato. E invece San Miniato ha ormai un sistema consolidato di fare politica ‘sottobanco’. Sistema difficile da scalfire. Noi siamo qui e la faccia ce la mettiamo per un modo di governare diverso. Un modo di amministrare che non è quello di Simone Giglioli. L’obiettivo è andare al ballottaggio. Per un buon centrosinistra degno di questo nome”. Impegno che Fattori ha infine voluto, fra qualche lacrima, dedicare al padre scomparso: “che mi ha insegnato a parlare poco e fare molto e se fosse stato qui oggi mi avrebbe appoggiato”. A giorni la chiusura della lista “ancora aperta ai contributi di tutti”. Appuntamento all’8 giugno.

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