Cerbaie e Padule, dalla Regione 900mila euro per la tutela foto

Piovono finanziamenti sulle Cerbaie, grazie ad un bando della Regione Toscana. Il progetto “Acque e Biodiversità – Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Padule di Fucecchio e delle Colline delle Cerbaie”, presentato dal Consorzio Forestale delle Cerbaie, è stato infatti dichiarato ammissibile e finanziabile dalla Regione Toscana, piazzandosi al terzo posto su 21 progetti che hanno concorso al bando Pit (Progetti Integrati Territoriali).

Al progetto partecipano 9 amministrazioni comunali (Altopascio, Castelfranco, Cerreto Guidi, Fucecchio, Larciano, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Santa Croce sull’Arno), ma anche la Città Metropolitana di Firenze, il Consorzio di Bonifica Basso Valdarno, 16 aziende agricole, 4 associazioni territoriali e 2 proprietari di terreni privati. Si tratta di 33 soggetti uniti da un’idea di sinergia territoriale volta ad affrontare in maniera integrata le problematiche di natura ambientale della tutela delle acque e della valorizzazione della biodiversità.

Sul tavolo ci sono oltre 900mila euro, destinati ad un progetto di tutela e valorizzazione delle ricorse ambientali delle Cerbaie e del Padule di Fucecchio. Un progetto presentato stamani (21 ottobre) nel municipio di Fucecchio alla presenza del direttore e del presidente del Consorzio forestale delle Cerbaie, Andrea Bernardini e Federico Grossi, del presidente del Consorzio di bonifica Basso Valdarno Marco Monaco, insieme a sindaci e assessori dei comuni di Fucecchio, Altopascio, Castelfranco di Sotto, Cerreto Guidi, Larciano, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Santa Croce sull’Arno.

“E’ la prima volta che tutti questi soggetti si sono messi insieme e hanno lavorato ad un progetto territoriale che raccogliesse le istanze di questo territorio. Un progetto ambizioso – ha dichiarato l’assessore all’ambiente di Fucecchio Silvia Tarabugi. – Il compito di metterci tutti insieme è stato assolto dal Consorzio Forestale delle Cerbaie, che ha fatto un gran lavoro. Siamo arrivati terzi su 21 partecipanti, un gran risultato che dobbiamo considerare e rivendicare. Ce l’abbiamo fatta”.

“E’ una felicità grande quella di aver raggiunto un obbiettivo affatto scontato. In questo percorso Silvia ha messo più di tanti altri un impegno grande. Tanti sono i progetti ai quali partecipiamo. Qui otteniamo però un grande obbiettivo – ha detto, soddisfatto, il presidente del Consorzio Forestale Federico Grossi. – Con questo progetto non solo affermiamo un ruolo predominante delle Cerbaie nelle politiche dedicate all’ambiente e sostenibilità. Tutto questo travalicando confini fra comuni, aziende, pubblico e privato e quattro provincie. Oltre ogni particolarismo. Una cosa molto faticosa. Il ruolo del Consorzio Forestale delle Cerbaie, che assumerà un ruolo di protagonista, dovrà adesso lavorare. Abbiamo dimostrato che le buone idee possono avere un futuro”.

Fra le finalità del progetto, quello di trovare soluzione a specifiche problematiche ambientali locali e all’attuazione di strategie mirate alla mitigazione o all’adattamento ai cambiamenti climatici. “Siamo andati fisicamente ad interagire con i soggetti nei territori, raccogliendo desideri, istanze, progetti – spiega Andrea Bernardini, direttore dell’Ecoistituto delle Cerbaie -. Un percorso di oltre un anno, lungo ed entusiasmante. Cosa faremo adesso? I progetti ruotano intorno a temi come l’acqua e la biodiversità, riversandosi sui tre ‘sic’ del territorio, da quello delle Cerbaie al Padule di Fucecchio al Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone. In queste aree è previsto il ripristino di zone umide e laghetti, creandoli o rifacendoli, a fini produttivi per le aziende agricole ma anche a tutela della biodiversità. Tanto per fare un esempio, gli otto ettari dell ex Opera Pia posseduti da Fucecchio che oggi sono abbandonati, saranno risagomati e sviluppati”. Alle Pianore, invece, un incolto agricolo sarà costituito in laghetto. Mentre sulla biodiversità il progetto prevede nuove alberature, “relativamente a funzioni paesaggistiche o miglioramento ambientale – riprende Bernardini -. All’interno di questo asse tematico, tanto per fare un esempio, ci inserisce la realizzazione di ‘fasce tampone’ di vegetazione che vengono inserite fra canali di deflusso delle acque e confini dei terreni agricoli. Questo per trattenere inquinanti ma anche per la capacità di contenere l’interramento migliorando esteticamente le aree. Fino ad oggi solo in val di chiana hanno sperimentato queste fasce tampone”. Parole alle quali si sono aggiunte anche quelle del sindaco Alessio Spinelli, che ha voluto sottolineare quanto la sinergia fra pubblico e privato sia parte integrante della filosofia del progetto e del bando stesso. Fra i progetti finanziati, infatti, molti sono legati a richieste fatte dalle aziende agricole per agevolarle nel loro lavoro all’interno del Padule e delle Cerbaie. “Le ricerche e le documentazioni sono belle, ma devono trovare corrispondenze con progetti che portano benefici a tutti i soggetti che vivono sul Padule e sui territori – ha detto Spinelli. – Quando collimano tutti gli interessi tutti vincono e qui si danno risposte concrete a coloro che lavorano e vivono il Padule ogni giorno”. 

Nilo Di Modica

 

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