Il 2019 dei Conciatori tra dazi e burocrazia: “Auguri a noi” foto

“Stasera ci sono 5 consiglieri regionali e tanti sindaci e amministratori presenti. Un segno che ci siamo ma anche un impegno nella direzione di abbattere gli steccati che ostacolano il dinamismo industriale del comprensorio del Cuoio”. Lo ha detto il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani – gli altri 4 erano Enrico Sostegni, Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo e Andrea Pieroni – partecipando alla trazionale cena degli auguri di Natale organizzata da Associazione Conciatori e Consorzio Conciatori di Ponte a Egola al Polo Tecnologico Conciario a nome, in qualche modo, delle istituzioni toscane.

Lo ha detto davanti a più di 300 persone che rappresentano il settore ma anche le altre principali realtà economiche rispondendo a una sollecitazione del presidente di Assoconciatori Alessandro Francioni. “Il 2018 – ha detto – è stato un anno di luci e ombre ma quello che ci preoccupa è l’anno che verrà. Noi conciatori ce la mettiamo tutta per confermarci ancora e consentire l’ulteriore crescita del distretto, chiediamo solo che ostacoli legati alla burocrazia vengano rimossi altrimenti si rischia di penalizzare tutto quanto siamo stati in grado di fare negli anni. Burocrazia e incapacità di comprendere le istanze del nostro comparto creano criticità che possono mortificare anche le nostre migliori risorse. Il passato ormai è dietro alle spalle e bisogna guardare avanti. C’è lo spettro dei dazi, che non danno buone prospettive per il futuro. La nostra forza, però, è creare e inventare cose nuove. Noi siamo tenaci. Il settore conciario toscano è riuscito a reggere complessivamente anche negli anni più duri legati alla crisi dei mercati grazie ad una politica razionale di investimenti mirati che ha reso questo comparto uno dei più vitali per l’economia dell’intera Regione”. “Auguri a noi per il prossimo anno” è stata quindi la sintesi del presidente del Consorzio Michele Matteoli. 
“Tre grazie che diventano tre auguri” per continuare con rettitudine e morale il cammino intrapreso, quelli che il vescovo della diocesi di San Miniato Andrea Migliavacca ha rivolto ai presenti. “Grazie per l’intraprendenza – ha detto il vescovo – perché fare gli imprenditori è prendersi cura. Poi per l’attenzione alle famiglie, anche quelle dei lavoratori e per l’attenzione che avete l’uno per l’altro. Grazie, infine, per la presenza di dialogo con me come vescovo e con la comunità religiosa, con l’augurio che possiamo essere di aiuto allo sviluppo dell’economia e del territorio”. (E.ven)

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