“La frana peggiora a ogni piena e a oggi tutto tace”: la storia infinita della sponda dell’Arno





La Consulta di San Donato è preoccupata e aspetta da 13 anni lavori che a volte iniziano ma poi si fermano
“A oggi tutto tace, nessuno ci contatta, si rimanda sempre la ‘palla’ nel campo dell’avversario. Mi chiedo se questo sia un modo corretto di amministrare con i soldi dei cittadini”. A preoccupare il coordinatore della consulta di San Donato di San MiniatoRoberto Bartalini è l’ormai storica frana sulla sponda dell’Arno.
Perché, spiega, “peggiora ad ogni piena”. Era il 31 dicembre 2011 e il sindaco era ancora Vittorio Gabbanini quando “a seguito di una piena, mi recai sulla sponda sinistra del fiume e notai che a pochi metri dal ponte di Santa Croce sull’Arno, si era aperta una voragine nella sponda a pochi metri dall’argine. Ad oggi, come si può vedere dalla foto d’insieme allegata, il fiume ha eroso almeno 5 o 6 metri avvicinandosi pericolosamente all’argine maestro. Telefonai la sera stessa al sindaco Vittorio Gabbanini che all’indomani si recò sul posto con la Protezione Civile per visionare la situazione.
Per lunghissimi cinque anni, nonostante i continui solleciti alle autorità locali, nulla si è mosso finché nel 2016 la Regione Toscana inseriva nel documento operativo per la difesa del suolo a pagina 19 la segnalazione idraulica nella zona di San Donato. Passano altri due anni e finalmente la stessa Regione nel 2018 stanziava per mettere in sicurezza la zona la somma di 500mila euro. Da allora si sono tenute riunioni, anche sotto il mio coordinamento, della Consulta con le autorità locali ed il genio civile, nella quali ci indicavano la scaletta dei lavori che sarebbero dovuti iniziare nel 2018, solo per la parte progettuale, e nel 2019 il temine degli stessi.
A febbraio 2019, con enorme ritardo sulla scaletta, veniva posto il cartello sul ponte lato San Donato, con la quale erano stati appaltati i lavori di sfalcio e taglio delle alberature. Sono venuti a sfalciare ma nessuno ha fatto più nulla. Questo cartello è stato poi rimosso e ne è sorto uno nuovo apposto sul ponte lato Santa Croce recante la data che 24 ottobre 2019, sono stati appaltati i lavori di sfalcio e messa in sicurezza delle alberature, sul lato di Santa Croce e su quello di San Donato. A fine estate 2020 hanno provveduto ad un secondo sfalcio sul lato San Donato per procedere con la ricerca di eventuali residui bellici. Intorno alla metà del 2020, così ci racconta l’amministrazione comunale, è stata appaltata l’opera ad una impresa umbra, che ha dopo alcuni mesi rinunciato.
Nel corso del 2021 ho fatto più Pec, alla Regione, al Genio Civile ed al Comune. ma nessuno si è degnato di rispondermi. Il 25 luglio 2022 sembrava la volta buona: arriva una ditta di Reggio Calabria che posiziona il cartello, inizia i lavori a novembre ed entro fine febbraio dovevano essere ultimati. Hanno portato si e no un camion di pietre, tagliato alberature lasciate sulla sponda (con pericolo che le piene le facciano andare a sbattere contro i piloni) fatto una colata di cemento. Trascorso si e no un mese anche questa ditta è sparita e non si sa più nulla.
Abbiamo richiesto al sindaco di San Miniato delle spiegazioni e sembra che la ‘sospensione’ dei lavori sia dovuta alla pioggia, ma è piovuto solo a novembre, quando è normale che sia, poi siamo in siccità da tre mesi. Abbiamo anche richiesto un incontro urgente con la Regione Toscana ed il genio civile per avere spiegazioni su quando questi lavori avranno di nuovo inizio e si spera anche una fine”.