“Confido che siano l’occasione per una discussione soprattutto programmatica”: il Pd andrà alle Primarie

Il 10 marzo gli elettori sceglieranno tra il sindaco Gilioli e il segretario Mastroianni

Primarie sembravano e primarie saranno: il 10 marzo. E’ questo il primo passaggio di quello che da alcune settimane si consuma all’interno delle segreterie del Partito Democratico sanminiatese, dove le discussioni fra chi difende quanto fatto nel corso della legislatura da Simone Giglioli e chi invece accusa il governo del comune di un certo immobilismo sarebbero arrivate ai ferri corti.

Ad incarnare questa protesta il segretario del partito eletto pochi mesi fa Vincenzo Mastroianni, che proprio in questi giorni avrebbe lanciato formalmente il guanto di sfida attraverso una regolare raccolta di firme fra gli iscritti, dando il via al procedimento. Le candidature, ancora aperte ad eventuali terzi, saranno aperte fino al 7 febbraio. Dopodiché il partito sarà impegnato in una sfida per scegliere il futuro candidato sindaco.

“La mia disponibilità a ricandidarmi l’ho data, staremo a vedere” è il primo commento del primo cittadino, che sui motivi scatenanti dello scontro interno non vuole entrare nei dettagli. Eppure nelle concitate riunioni della segreteria, varie sarebbero le critiche emerse all’operato del sindaco e della giunta, tutte riconducibili ad un denunciato ‘immobilismo’ che per alcuni avrebbe caratterizzato la legislatura: poche decisioni e alcune mosse azzardate soprattutto nel centro storico. Tutte ipotesi, suffragate da voci di corridoio. Le stesse voci che parlano di uno scontro particolarmente polarizzato fra il circolo Pd del centro storico e quello, notoriamente forte, di San Miniato Basso. Nel mezzo, le storie e le esperienze dei due contendenti, che almeno professionalmente si assomigliano: entrambi vengono dal mondo delle banche. Politicamente hanno storie più che altro afferenti a due generazioni diverse del partito.

LO SFIDANTE

Mastroianni, 65 anni, in tanti anni si è fatto conoscere soprattutto come ‘factotum’ della festa de l’Unità di San Miniato Basso e come tesoriere. Consigliere di minoranza per la Democrazia Cristiana durante il mandato Lippi (’90-’95), dal 2000 al 2004 è stato consigliere per il Partito Popolare, nella maggioranza che sostenne il sindaco sindaco Angelo Frosini. Nel 2006 aderisce ai Democratici di Sinistra (Ds) ed è particolarmente attivo in ruoli di carattere organizzativo. Aderisce al Partito Democratico nel 2007 fin dal momento della sua fondazione divenendone un punto di riferimento, soprattutto dal punto di vista logistico.

IL SINDACO

Classe ’78, cresciuto a La Scala, Giglioli vive a Balconevisi e prima di fare il sindaco è stato consigliere e segretario dell’unione comunale del Pd. Diviene sindaco di San Miniato nel 2019 dopo il doppio appuntamento elettorale, vincendo al ballottaggio. Un copione che non si sente di escludere, confidando nel potere ‘ricompattante’ della battaglia del secondo turno alle elezioni che lui stesso definisce ‘possibile’. “Sarebbe stato meglio iniziare la campagna elettorale – dice –. Confido però che queste primarie siano l’occasione per una discussione soprattutto programmatica. La sfida vera, quella con i nostri avversari, sarà rallentata”.

Mastroianni per adesso non rilascia dichiarazioni. E’ però ipotizzabile che la sua candidatura abbia a che fare con una tensione interna al partito che in qualche modo negli scorsi mesi si è espressa attraverso una serie di episodi. Qualcuno, in questi giorni, pensa infatti alle dimissioni della segretaria del Pd Azzurra Bonaccorsi a novembre. Senza dimenticare il più recente addio di Marzia Fattori, ormai ex assessora ai lavori pubblici. In mezzo a tutta questa baraonda, c’è chi negli ultimi tempi, con le voci sulle primarie che si facevano sempre più importanti, aveva anche ipotizzato la discesa in campo dell’ex sindaco Vittorio Gabbanini, che oggi però al telefono smentisce categoricamente.

“Non sono parte di questo gioco – dice – e penso che questa divisione sia bruttissima. Mi metto nei panni del sindaco uscente e comprendo la situazione difficile nella quale si trova. Con Simone sono sempre stato molto critico, ma non si arriva a gennaio e decidere per le primarie. Se c’era un problema sentito nella comunità del partito andava affrontato mesi fa e sarebbe stato comunque meglio giungere ad una soluzione che trovasse d’accordo tutti”.

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